recensioni dischi
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OMOSUMO  "Omosumo"
   (2016 )

Gli Omosumo sono una formazione palermitana formatasi da poco più di un lustro e già una delle novità più interessanti di questa decade. Dopo l’ottimo “Surfin’ Gaza”, che raccontava la storia di un reale esperimento sociale non riuscito a causa della guerra in Medio Oriente, il trio è ripartito dalle stesse ottime basi per potersi evolvere ancora: il nuovo disco, omonimo della band, è tutto giocato su costruzioni elettroniche che dialogano con il rock, confermando la grande capacità di dare un’impronta netta ad uno stile molto ricercato e autentico. Una ricerca che si è sviluppata in uno studio mobile, nel bel mezzo di campagne disabitate, lontana dal contesto urbano, come la band stessa ha dichiarato. Dopo il breve e strumentale “Madre Blu”, l’opera entra nel vivo e la band si dimostra capace di regalare buonissime impressioni sin dall’avvio: le spesse linee di basso di “In Cielo Come Gli Angeli” sorreggono soluzioni musicali in perenne tensione fra post rock ed elettronica, mentre “Poco Prima Di Andare” si dimostra ancor più variegato, oscillando fra atmosfere diverse. Il livello rimane alto anche con il synth pop più leggero di “Tornerà La Polvere”, con la claustrofobia elettronica di “Forse No” e con il sapore acidulo di “Sulle Rive Dell’Est”. Grande cura, com’era lecito attendersi dopo l’esordio, anche per la scrittura: questa volta si parla di un ideale viaggio verso un altrove non ben specificato, di un percorso verso una nuova condizione, più che verso un nuovo luogo fisico. Con il loro secondo disco, gli Omosumo riescono a fare un altro importante passo avanti: il percorso di crescita della band prosegue ad ampie falcate e il futuro sembra sorridere al trio siciliano. (Piergiuseppe Lippolis)