recensioni dischi
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TIZIANO BIANCHI  "Now and then"
   (2016 )

“Now And Then” è il debutto discografico da solista per Tiziano Bianchi, trombettista che, coadiuvato da altri tre musicisti e dal leggendario Tiger Okoshi in fase di produzione, ha dato vita a sette brani originali e due arrangiamenti di brani di Radiohead e Erik Satie. Doveroso menzionare anche la partecipazione di Giovanni Lindo Ferretti in una titletrack dal sapore un po’ acido ma dalle strutture puramente jazz. L’opera è introdotta dal dialogo fra tromba e pianoforte di “Memories”, con note che scorrono fluide e ammaliano l’ascoltatore. “Grease” è uno dei pezzi migliori di tutto il disco: si sente il contributo di Tiger Okoshi in un pezzo che non fa riferimento al film, ma che, anzi, è caratterizzato da un’atmosfera un po’ oscura, specialmente nella fase iniziale, prima che il brano si schiuda grazie all’accelerazione di batteria. Se “Horses” è contraddistinto da un’aria meditativa, in “Artic Dust” torna centrale la tromba e, in “The Sleep Of Sorrow Through The Ages”, il fluire è lento e morbido ma inesorabile, mantenendo alto il livello di attenzione di chi ascolta. Nel finale, il jazz dinamico di “Just A Love Affair” si colloca esattamente fra “Knives Out” dei Radiohead, dominata dalla tromba e con un piano che si staglia sullo sfondo, e il dualismo più equilibrato di “Gymnopedie #1” di Erik Satie. Questo non è un disco per tutti, dato che è interamente giocato su soluzioni complesse che restano ancorate ad un ideale di qualità ben preciso: si tratta di un’esperienza totale, positiva, in cui serietà e leggerezza si alternano e si abbracciano, conferendo un senso di completezza e testimoniando, ogni volta, ad ogni ascolto, la bontà del disco. (Piergiuseppe Lippolis)