recensioni dischi
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MINIMAL JOY  "Cold kiss"
   (2016 )

“Cold Kiss” è il primo full length dei Minimal Joy, formazione nata nel 2012 grazie all’idea di due ragazzi bolognesi d’adozione e poi allargata fino a raggiungere cinque membri e che aveva già fatto il suo esordio con un EP di cinque tracce. Questa nuova opera si pone in continuità con quanto avevamo già ascoltato e immerge in atmosfere tendenzialmente scure suoni a cavallo fra new wave e noise, senza disdegnare divagazioni nel mezzo. “Cold Kiss” è un disco di chitarre sporche, di echi e riverberi, di sezioni ritmiche complesse e sempre parecchio variegate, è un’opera che trova un punto di forza nel cantato umorale e avvolgente di Silvia Barbarinaldi, ispirata nelle tonalità alte e in quelle basse, ma anche di testi intrisi di nostalgia, tristezza, disillusione e nichilismo. Si tratta di un lavoro eterogeneo, in cui ciascun pezzo possiede una forte caratterizzazione: l’opera è aperta dalle carezze di “Cold Kiss” e viene chiusa dalla tumultuosa “Dark, Sweet, Tender Violence”, ma anche nel mezzo offre tracce solidissime come “Cryin’ Blues”, che seduce col suo blues, “Cigarettes After Lunch”, che sfuma nel finale con suoni sintetici, e “In The Mirror”, che esplode in un urlo disperato. I Minimal Joy dimostrano di avere idee importanti ed una grande personalità che si traduce in una proposta autentica e ricercata, ma anche molto buona su un piano meramente qualitativo. (Piergiuseppe Lippolis)