recensioni dischi
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DIAFRAMMA  "Siberia reloaded"
   (2016 )

Ci sembra superfluo ricordare cosa abbia rappresentato “Siberia” nella storia della wave e del rock italiano, data la portata storica e l’influenza che il disco ha avuto nel corso di oltre tre decadi. I Diaframma nel 2016 decidono di pubblicarne una (nuova) ristampa che affianca l’aggettivo “reloaded” al titolo originale dell’opera. Questa volta, i pezzi sono stati incisi da Federico Fiumani con Edoardo Daidone alla chitarra, Luca Cantasano al basso e Lorenzo Moretto alla batteria, e vengono intervallati da intermezzi originali che portano la firma di Gianni Maroccolo, prima di un finale che contiene sei inediti realizzati con l’intento dichiarato di ispirarsi “ai suoni dell’epoca”. “Siberia Reloaded”, quindi, non nasce solamente per il desiderio di ridare vita al disco, ma è un esperimento che effettivamente produce dei cambiamenti percettibili, così da scongiurare il rischio di essere letto come una mera operazione commerciale. Pur senza l’urgenza dell’originale, “Siberia Reloaded” presenta dei suoni più rotondi e puliti, ma pure gli inserti curati da Maroccolo risultano azzeccati e funzionali alla creazione di qualcosa che possa ancora suonare nuovo. Anche la scelta di stipare tutti i pezzi nuovi in coda va probabilmente letta in quest’ottica. Il desiderio di produrre qualcosa che condividesse l’umore con quello squisitamente anni ottanta risulta globalmente soddisfatto, sebbene non in misura eguale: se “Envecelado” e “Taranto 1982” richiamano davvero i sapori musicali di trent’anni fa, “Lanterna Cieca” in quest'ottica fa un po’ più fatica. Nonostante questo, il lotto di brani in coda non stride con i pezzi del “Siberia” originale e, in più, riesce a giustificare anche tutta l’operazione. “Siberia Reloaded” è, in definitiva, un’esperienza straordinariamente interessante da vivere, sopratutto insieme all’opera pubblicata trentadue anni fa dai Diaframma. (Piergiuseppe Lippolis)