recensioni dischi
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CHRISTIAN WALLUMRØD ENSEMBLE  "Kurzsam and fulger"
   (2016 )

La Christian Wallumrød Ensemble, il gruppo dell’omonimo compositore e pianista norvegese, è da poco tornata con un nuovo disco, a quattro anni di distanza dall’ultimo lavoro discografico. “Kurzsam and Fulger” presenta tutti gli stilemi classici della band e offre sette tracce che rappresentano tutt’altro che uno stravolgimento in termini artistici, ma il sound viene un pochino pulito e semplificato. Le influenze rimangono distintamente percepibili: se il jazz può essere considerato l’elemento centrale del disco, la musica cristiana e l’elettronica nelle sue forme più sperimentali sono due componenti che incidono sullo stile di Christian Wallumrød e della sua band. I brani di “Kurszam And Fulger” sono spesso evocativi e ricchi di silenzi: dopo un’intro sobria ed essenziale, ma con un incedere sicuramente elegante, nei due minuti e mezzo di “Fulgsam” c’è più silenzio che musica. Le note piovono all’improvviso, ma sono fugaci. Si esauriscono nel momento stesso in cui prendono forma. Non è molto diverso ciò che accade in “Langsam” o negli oltre undici minuti di “Arpsam” ma, rispetto alla precedente, le note, pur nella loro estrema delicatezza, si rivelano per qualche secondo in più. “Kurzsam and Onward” chiude l’opera concedendo poche pause e restando fedele ad un ritmo che si ripete uguale a sé stesso per circa sei minuti. “Kurzsam and Fulger” è un’opera decisamente complessa, e anche il silenzio assume un ruolo cardine come fattore in grado di esaltare l’immaginazione dell’ascoltatore. È un lavoro che richiede qualche ascolto prima di essere interiorizzato e apprezzato, perché il suo valore viene fuori alla distanza: resta, comunque un album per pochi, sicuramente non fruibile per il grande pubblico. (Piergiuseppe Lippolis)