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PIER MAZZOLENI  "Gente di terra"
   (2016 )

Allontanandosi dai ritmi jazzati che lo avevano contraddistino finora, Pier Mazzoleni decide di abbracciare un certo gusto folk vicino alla canzone popolare e a un sentimento che rimbalza da momenti di grande misticismo a momenti più umani, terreni, che descrivono il mondo del lavoro e delle fatiche.

“Gente di Terra” è un disco che si propone di cercare sé stessi, di esplorare le sfaccettature più complicate della psiche umana e della società che ci circonda, senza paura di scavare troppo a fondo e di aprirsi a dubbi, inquietudini, e di far entrare in noi stessi una visione del mondo diversa da quella che abbiamo sempre avuto. L’andamento dell’album è quello di una danza un po’ lenta e un po’ veloce, un’altalena tra sensazioni anche conflittuali tra loro che rappresentano la volontà di Mazzoleni di conoscere e abbracciare il mondo che lo circonda. “Un Giorno Un Uomo” è un folk à la De André di “Rimini”, pieno di gioia e di emozione, un tributo non spirituale ma profondamente umano a quell’uomo che con la forza del suo entusiasmo e della sua parola ha attirato a sé tante genti e portato ovunque tanta speranza. Le chitarre acustiche e le fisarmoniche segnano una nuova esperienza musicale nel repertorio di Mazzoleni e conducono l’ascoltatore per mano in un viaggio intrigante.

L’atmosfera è sempre sostenuta da testi profondi, complicati, pieni di riferimenti ad altri cantautori o poeti. “Dolce Maddalena” è un intermezzo cupo e drammatico: la ricerca di Dio da parte di una donna è anche una ricerca di stile, di melodia, che resta in equilibrio tra dissonanze e aperture orecchiabili. Le impennate della chitarra acustica impreziosiscono il tutto. “Volo” e “Uomo di Legno” rappresentano due viaggi, uno teso a cercare il senso dell’esistenza restando lontani dal caos metropolitano, l’altro improntato a una ricerca mistica estenuante ma proficua. Entrambi i pezzi alternano passaggi più dissonanti e riflessivi a momenti folk puri e vicini alla tradizione popolare italiana. “Gente di Terra” richiama in qualche modo il percorso musicale di Di Martino, come anche “Una Rosa Che Non C’Era”, che ha sprazzi di Tenco uniti a una fisarmonica spettacolare, che emana una sensazione di pace e di tranquillità.

Più veloce e ballabile è “Il Terrorista Jo”, un motivetto à la Brassens che anche nel tema – un evaso che si dichiara innocente – riprende il cantautore francese, mentre si ritorna su ritmi pacati e fortemente emozionali in “Cambiamento” – con strofa in italiano e ritornello in portoghese – e “Per Chi” – un elenco di riflessioni filosofiche, sociali o semplicemente personali, che funge da post-it e riassunto dell’intero album – che si rivelano estremamente studiate e perfezionate negli arrangiamenti e nel cantato, sommesso ma di impatto sicuro e vero. Uno dei brani più interessanti è “Esmeralda”, ballata d’altri tempi, resa grande da una voce molto vicina a quella di Francesco Bianconi dei Baustelle e da un pianoforte minimale.

Con “Gente di Terra”, Pier Mazzoleni prova a buttare fuori tutte le sue emozioni e il suo desiderio di cercare risposte alle bellezze e alle bruttezze del mondo: le trova attraverso la musica popolare, un folk ricercato nei dettagli e negli arrangiamenti, reso particolarmente sincero da una voce profonda ed emozionante. (Samuele Conficoni)