recensioni dischi
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CIRCADIA  "Advances and delays"
   (2016 )

David Stackenhas, Kim Myhr, Joe Williamson e Tony Buck sono i Circadia, giovane formazione che ha da poco rilasciato “Advances and Delays”, primo disco di una carriera che si preannuncia folgorante. Al suo interno troviamo solamente due tracce, poche anche per un EP, ma la durata è di quasi venti minuti per la prima, quattordici e spiccioli per la seconda: non è l’unico tratto distintivo di un’opera che ha dell’incredibile sotto più di un punto di vista. “The Animals Enters And Traverses The Light” sembra qualcosa a metà fra una jam session e il tradizionale climax di fine concerto, invece è un pezzo che rappresenta il manifesto artistico di una formazione capace di offrirci una specie di folk progressivo imbevuto di allucinazioni psichedeliche. Il sound è corposo, è pieno, il ritmo è incalzante già dopo pochi secondi: la chitarra acustica non cede all’elettronica e le percussioni, sullo sfondo, si incastrano alla perfezione in un mosaico dai colori sgargianti. Verso la sua metà, il pezzo cambia leggermente volto, rivelando un’anima più psichedelica e mantenendo un passo più lento prima di un finale dall’atmosfera cupa e quasi orrifica. “The Human Volunteers Were Kept In Isolation” è strutturato in maniera speculare rispetto alla traccia precedente, mantenendo un suono lineare e un po’ oscuro prima di acquisire un incedere più arioso e dolce, che vede per qualche minuto la chitarra acustica protagonista quasi assoluta e in seguito evoluzioni e abbracci con l’elettronica. I Circadia fanno il loro debutto con un disco pregevole: è un lavoro che spiazza, che possiede una natura multiforme e cangiante, la cui architettura surrealista lo rende una delle uscite più belle di tutto l’anno solare. (Piergiuseppe Lippolis)