THE REDWOOD TREES "Love in vain"
(2016 )
Ritorno discografico per i Redwood Trees, band wave/gothic, capitanata da Emanuele “The Panzer” Corti. Dieci tracce che continuano il discorso sonoro già fissato in “Adonais”, ma che, rispetto alle precedenti produzioni, aprono nuovi scenari. Così, se il brano d’apertura “Oh my godness” pare una sorta di rilettura dei lavori precedenti, così smaccatamente gotico, la band si scopre perfettamente a suo agio nello scrivere brani più virati alla melodia ed al romanticismo. La canzone che titola il lavoro e la successiva “Mary sun” sono la massima espressione del cambio di rotta; atmosfere meno pesanti e ampio spazio lasciato al cantato pulito di Corti. ”Hold on – one second” (quasi prog le tastiere nell’assolo finale) e “Music show tricks” sono quei pezzi che cercano di creare un ponte con il passato; insieme a “Thank you” (un rock di stampo tradizionale) si segnalano per le preziose backing vocals di Fabrizio Grecchi. Arriva anche il piacevole inserimento al canto di Ilenia Corti (responsabile anche delle liriche) con “These long hair”: ritmo che sale in progressione per una delle migliori canzoni dell’album (melodie vicine a certi Portishead). “Weekend at the isle of mind” è un rimando ai Sisters Mercy, mentre “Gate 23” è un evocativo finale in cui tornano virtuose le tastiere (ancora meno wave e più prog) insieme al cantato sussurrato di Corti. Un’evoluzione per i Redwood Trees. Non essere sempre (o troppo) ancorati ad uno schema. Promossi anche a questo giro. (Gianmario Mattacheo)