recensioni dischi
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WORMHOLE  "Songs from the counter island"
   (2016 )

Un po' Nightwish, un po' Evanescence, ma tanto Wormhole, quanto basta per superare a pieni voti la prova originalità. In quanto a sound la band sembra matura e pronta per un salto di qualità di tutto rispetto. Il cammino del combo inizia nel lontano 2004, ad un anno dalla nascita con il demo dall'omonimo titolo, poi nel 2007 il primo Ep “Longing for Darkness”, e quattro anni dopo il primo Full lenght ufficiale “The String Theory”. "The String Theory" era già un buon biglietto da visita, e quest'ultima uscita per l'Inglese Ghost Label Record dal titolo "Songs From The Counter Island" conferma le doti positive dei singoli musicisti, sia in fatto di tecnica strumentale che di idee. Se ci dovessimo soffermare sul concetto che la band vuole esprimere con questo concept, sarebbe roba da seghe mentali, con tutte le teorie che si nascondono dietro il Buco Nero (Wormhole), ma a noi interessa più che altro la musica, semplice, diretta, dalle sonorità profonde e scaldate da fraseggi di chitarra che, uniti ad una linea di basso gommosa, tirano fuori intenzioni decise e geniali. La sezione ritmica riesce ad essere determinante anche quando si esprime con semplicità. Il puzzle, o meglio il mosaico, si completa con la voce di Valentina, che alla fine dei conti è la principale imputata per i paragoni citati all'inizio della recensione, ma la sua tecnica e dote vocale gli permette di giocare con le sue corde a piacimento, così da rendere "Songs From The Counter Island" vivo e coinvolgente. Questi quattro ragazzi sono riusciti a mettere su nove brani per una durata di 40 minuti. Gli amanti del genere Alternative Metal non faranno fatica ad apprezzare questo nuovo progetto. (Fake!)