recensioni dischi
   torna all'elenco


NERO  "Lust soul"
   (2016 )

Se è vero che questo “Lust soul” (gioco di parole tra “lost soul”, “anima persa”, e “lust”, ovvero “lussuria”) è il disco di debutto per il milanese Nero (Marco Mezzadri, in arte Nero Kane), è altrettanto vero che dietro a questi 10, convincenti episodi non c’è alcun passo falso, nessuna ritrosia né alcuna incertezza, vale a dire i risultati tipici e consueti di un debut album. Ed il perché è presto detto: Marco (o Nero, o Nero Kane, fate voi) è tutto tranne che un debuttante. Protagonista nella band punk The Detonators ed in quella garage-rock The Doggs, il ragazzo (classe ’84) arriva al primo disco solista quasi per caso, vale a dire solo per la necessità di fissare (prima sulla carta, poi su disco) pensieri ed emozioni totalmente personali: così personali da non centrare niente con le suddette esperienze di gruppo. E non a caso, una volta arrivato in studio, Nero (o Nero Kane, o Marco Mezzadri, siamo alle solite…) si fa aiutare dai soli Dario Dwe Vergani (tastiere ed elettronica) e Roberto Gramegna (chitarre e piano, oltre alla registrazione del disco), pensando quindi in prima persona non solo alla composizione ed alla voce ma anche alle restanti chitarre, basso e piano. Il primo video estratto dal disco, “Tomorrow Never Comes”, la dice già lunga sulla proposta: rock deciso e malato ma al tempo stesso sensuale, voce e attitudine che ricordano Lou Reed ma pure Michael Stipe ed i suoi R.E.M. nelle proposte più deviate e lisergiche del loro repertorio. Ma nel disco c’è anche spazio per le chitarre stile U2, mescolate alla “decadenza” di Iggy Pop, dell’ottima “No sense of crime”, per l’irresistibile giro di chitarra di “Bitch”, e per le distorsioni di “Bleeding”, uno dei brani più duri ed al tempo stesso più riusciti dell’intero lotto. In conclusione, se cercate dolcezza ed amorevoli sdolcinature, cercate altrove. Ma se per voi la musica deve essere viscerale, ed entrarvi dentro come un treno in corsa, allora “Lust soul” sarà il vostro disco. Oltre ad essere già diventato il mio. (Salvatore La Mazzonia)