recensioni dischi
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MELODY  "Ci sarà da correre"
   (2016 )

Melody Castellari, dopo anni di gavetta, è giunta al suo esordio discografico intitolato “Ci Sarà Da Correre”. Si tratta di un disco molto particolare: è una raccolta di dieci pezzi che portano la firma di Corrado Castellari, padre dell’artista e autore di molti grandi interpreti italiani. Nel disco sono tanti i temi trattati, sempre con grande lucidità e con una scrittura raffinata: la penna, in molti casi, è quella dello zio Camillo Castellari. La leggerezza del sound abbraccia testi sempre molto ispirati, come dimostra già l’opener (introdotta dalle note di chitarra del padre) che esorta a sognare incessantemente. La titletrack, invece, ha un respiro un po’ più moderno e racconta, con anche un pizzico d’ironia, il tema della spettacolarizzazione della morte, “scambiata con il folklore”. “Avere Fame Avere Sete” è un pezzo degli anni settanta le cui parole riecheggiano attualissime: si parla di cinismo, di individualismo, di contraddizioni umane innate. I tre pezzi conclusivi sono “Non Voglio Essere”, incisa da Milva per la quale Corrado aveva scritto tanto, come racconta la stessa Melody: si parla di un rapporto di coppia non equilibrato, prima di arrivare al rock di “Wagon Lits”, scritta a quattro mani da Corrado e Cristiano Malgioglio, poi interpretata da Ornella Vanoni. La chiusura è una cover dell’immensa “Il Testamento di Tito” di Fabrizio De Andrè, ai tempi musicata dal padre dell’artista. Quello di Melody era un tentativo forse ambizioso, ma di certo riuscito: tenere viva la memoria di suo padre con grande sincerità e umiltà. “Ci Sarà Da Correre” è un disco che ha una chiave di lettura ben precisa e non è possibile prescindere da essa: è un ascolto gradevole ed emozionante. (Piergiuseppe Lippolis)