recensioni dischi
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DONNAKATYA AND THE SUPERFEED  "Poetry is not good to eat"
   (2016 )

L’incontro fra Katya Scarpulla aka DonnaKatya e i Superfeed ha segnato la nascita dell’omonimo progetto e del disco di debutto, intitolato “Poetry Is Not Good To Eat”. Katya confessa d’immaginare canzoni quando non riesce a dormire ed è anche così che è nato questo disco, a cui stanno decisamente strette le barriere di genere, e non sempre perché il sound, nel suo complesso, sia un ibrido, ma proprio perché nel viaggio di dieci tracce di DonnaKatya e i Superfeed coesistono pezzi molto diversi fra loro, secondo un’alternanza che rende il lavoro interessante, ma anche complesso. Il carico emotivo e la semplicità dell’opener “Grapewine Rows” e della successiva titletrack introducono il gusto ottantiano di “Brothers And Friends” e poi il piglio power pop di “Family Affair”. I momenti migliori del disco, comunque, sono rappresentati da “Teenager Overtaking” e da “Pillow Pills”, in cui c’è una virata piuttosto evidente verso una psichedelia di byrdsiana memoria. “Superfeed” è una bella parentesi in cui l’escursione è in territori esotici, ma, anche quando il mood si fa più maliconico, Donna Katya e i Superfeed dimostrano di non perdere quell’ispirazione che contraddistingue il resto del disco, rendendolo un prodotto piacevole per tutta la sua durata e appetibile da una fascia di pubblico piuttosto ampia. “Poetry Is Not Good To Eat” è un disco imprevedibile e al contempo equilibrato: i cambi di direzione sono sempre morbidi e vengono metabolizzati in maniera tutt’altro che faticosa da chi ascolta. È lecito nutrire curiosità per il futuro del progetto. (Piergiuseppe Lippolis)