recensioni dischi
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GUIGNOL  "Abile labile"
   (2016 )

“Abile Labile” è il sesto disco dei Guignol, una band che rappresenta, ormai, una realtà affermata sulla scena meneghina. Nell’ultimo periodo, la band ha vissuto un cambio di formazione, che ha portato Pierfrancesco Adduce al ruolo di vocalist, quello originario. “Abile Labile” è un disco dall’attitudine cantautorale, accompagnata da un rock molto dinamico che accoglie elementi molto distanti fra loro. Ed è così che si passa dalle atmosfere punk e post punk de “L’Uomo Senza Qualità” alla blueseggiante “Luci e Sirene”. Ad aggiungere sfumature sempre nuove e diverse al disco, ci pensano anche sporadici echi folk e un rock che riesce anche ad assumere connotazioni noise. In tutto ciò, il rischio è che passi l’idea che la band non abbia scelto una vera e propria direzione, ma questo non si verifica. I Guignol dimostrano di somigliare tremendamente a loro stessi e a nient'altro, di possedere una grande personalità e di non temere scelte potenzialmente pericolose che poi si rivelano vincenti. A questo, va aggiunto anche un songwriting ispirato e curato per ogni pezzo. In “Abile Labile” si parla di disumanizzazione e di tutti i mali che affliggono una società corrotta come quella in cui ci troviamo a vivere, ma poi si cambia piano di lettura per riflettere su tutto ciò che riguarda la sfera più intima e personale. “Abile Labile” è il disco più maturo di una band che non aveva certo bisogno di maturare: bene sul piano musicale, benissimo su quello testuale, l’opera si rivela una delle migliori di questi primi cinquanta giorni di 2016. (Piergiuseppe Lippolis)