recensioni dischi
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THE SMUGGLER BROTHERS  "The Smuggler Brothers"
   (2016 )

Gli Smuggler Brothers sono un gruppo originario di Palermo, all’esordio con un disco omonimo che ricorda molto i Calibro 35, almeno in termini di impostazione. Si tratta di quindici colonne sonore (l’ultima, “Black Spot”, è una cover di Alessandro Alessandroni) sempre tiratissime, in grado di restituire un senso d’adrenalina perenne. “The Smuggler Brothers” è un disco ispirato, in cui vengono combinati molti generi e molte atmosfere diverse, che comunque riescono a far sentire l’ascoltatore nel bel mezzo di una ripresa cinematografica, fra sparatorie e inseguimenti. È sempre alto il livello di tensione e attenzione, nonostante il minutaggio sia piuttosto impegnato. Gli Smuggler Brothers riescono ad equilibrare il tutto grazie a una sezione ritmica sugli scudi, in cui il flauto traverso è funambolico e i fiati non offrono un attimo di tregua. È così che s’incontrano il funk e il jazz, nonostante spesso i richiami soul siano piuttosto forti. Ma i confini del sound della band siciliana sono piuttosto frastagliati: non mancano le atmosfere latineggianti, le chitarre sono le tessere di un mosaico ricco di colori, con i loro sporadici assoli di stampo blues. Ad arricchire tutto ciò c’è una tastiera morbida, su cui si poggia gran parte dell’impianto sonoro della band. Si tratta di un disco di grande autenticità, capace di dire già molto sul talento e l’ispirazione di una band che, continuando su questa strada, non farà fatica ad avere un futuro roseo. (Piergiuseppe Lippolis)