recensioni dischi
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PULSE-R  "Across the sky"
   (2016 )

Il terzo lavoro discografico dei Pulse-R s’intitola “Across The Sky” e porta in dote un cambiamento nella formazione, con l’avvicendamento fra Mirko Serra e Vieri Pestelli (quest’ultimo impeccabile e capace di non far rimpiangere il suo predecessore) al basso. Cambia poco, invece, per quanto concerne il sound, ancora imperniato alle trame funamboliche del solito Gabriele Bellini che, fra un progetto solista e un altro, è riuscito ad offrire la solita grande prestazione, ma ormai non fa più notizia. Ciò che conta, inoltre, è che la voce di Giacomo Salani e la batteria di Michel Agostini, pure non sfigurano accanto a cotanta grazia ma, anzi, risultano perfettamente adatti a incarnare alla perfezione lo spirito d’un hard’n’heavy che si carica di numerose influenze e regala continuamente spunti interessanti, compresi sorprendenti passaggi pop che possono apparire slegati dal contesto, al primo impatto. È proprio questa la chiave di lettura di “Across The Sky”: si tratta di un disco estremamente complesso, qualcuno potrà dire anche troppo e, onestamente, non sarebbe da biasimare. Ma se si ha il tempo di ascoltarlo più volte e con attenzione, si potranno conoscere tutti quegli elementi che concorrono a renderlo grande. Dall’epicità di “Different Souls” al funky di “Side Of The Road”, dal passo veloce di “Breathing In”, interrotto bruscamente da un ritornello tanto catchy da sfociare nel pop, alla schizofrenica “Changes” e lo sperimentalismo di “Life”, “Across The Sky” non può che convincere e meritare elogi. Non sarà un disco per tutti, non sarà un disco di facile comprensione: richiede pazienza, numerosi ascolti e un livello d’attenzione massimo, ma alla fine ne sarà valsa la pena. (Piergiuseppe Lippolis)