DUMBSAINT "Panorama, in ten pieces"
(2015 )
L’idea di “arte per l’arte”, dopo Wilde, non è totalmente scomparsa. Capita, alle volte, d’imbattersi in lavori musicali che richiamano questo concetto, con tutti i pro e i contro del caso. I Dumbsaint producono da anni questo genere di opere e, anche per la loro ultima fatica, “Panorama, In Ten Pieces”, non hanno cambiato direzione. La band di Sydney è nota per la realizzazione di veri e propri film che accompagnano ogni pubblicazione discografica, ragione per la quale è doveroso considerarli artisti a 360 gradi. In questo caso, la pellicola sarà distribuita ora, a Dicembre, a tre mesi di distanza dalla prima uscita del disco. Disco che si compone di dieci tracce mediamente molto lunghe, in cui c’è spazio per cavalcate, solo strumentali, rock e hard rock, dal mood tendenzialmente oscuro e malinconico, che alternano momenti aggressivi e parti più delicate, tutte capaci di dirci parecchio, ancora una volta, sulle grandi capacità tecniche dei quattro australiani. Il proposito di comporre soundtrack cinematografiche ha permesso ai Dumbsaint di superarsi, andando oltre il livello già buono raggiunto con gli ultimi lavori. La grandezza di “Panorama, In Ten Pieces” consiste nella sua capacità d’adattarsi ad una pellicola cinematografica e di stare in piedi, comunque, anche da solo, connotandosi come un’esperienza di per sé interessante anche in termini esclusivamente musicali. Pezzi come “Communion”, “Graceland” e “Long Dissolve/Temps Mort” sono capaci di trasportare l’ascoltatore in un mondo altro, con il loro carico di pathos e la loro straordinaria eleganza. Se il film sarà all’altezza del disco, saremo di fronte ad un’opera imponente. (Piergiuseppe Lippolis)