recensioni dischi
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CIOSI  "My first time"
   (2015 )

Un disco, undici tracce di sola chitarra acustica. È l’esordio di Ciosi, intitolato “My First Time”, contenente nove inediti e due cover (“Slade Stomp” di Beppe Gambetta e “Andrà Tutto Bene” di Massimo Varini). È un disco molto intimo, in cui le trame intessute da Ciosi sono dedicate ciascuna ad un episodio di vita, un momento, un luogo od una persona cari al chitarrista. Grande la varietà dei pezzi proposti, a partire dal crosspicking dell’opener “To My Son” (dedicata, appunto, ai primi anni di vita del figlio), passando dall’instabilità e la malinconia di “Nature’s Mood”, con le cui note Ciosi vuol descrivere il complesso rapporto esistente fra noi e la natura. A seguire c’è “Transatlantic”, forse il miglior pezzo del lotto con le sue atmosfere evocative e con il suo suono spensierato che richiama il mare, prima di un finale più allegro e concitato che vuol simboleggiare la speranza di chi ha dovuto abbandonare la propria patria per la guerra, cercando il futuro altrove. Poi un omaggio al pioniere del folk-blues Steve White con “Steve White Blues”, e ancora un pezzo d’amore dedicato alla chitarra (“Dream Guitar”), una dedica dal sound caloroso e avvolgente a Mar del Plata in “Mardel”, città della costa Argentina, prima della prima cover e della lineare e romantica “She”, tributo al mondo femminile tutto. “Back To My Shoulder” è il pezzo più coraggioso del lotto che, coi suoi frequenti cambi ritmici, un’attenzione che non cala ed un livello molto alto dall’inizio alla fine, anticipa la seconda cover e la quasi cinematografica “Samuel Or Virginia”. “My First Time” è un disco di puro estetismo, di arte per l’arte, in cui messaggio, atmosfere e soddisfazione personale contano molto di più della fruibilità, che di sicuro è l’unica cosa scarsa dell’opera, trattandosi d’un lavoro per palati finissimi. (Piergiuseppe Lippolis)