EARTHSET "In a state of altered unconsciousness"
(2015 )
Le prime note dell’album d'esordio degli Earthset, ''In a State of Altered Unconsciousness'', ci catapultano nella loro stravagante dimensione musicale. Un'ouverture, quasi a richiamare una sinfonia di musica classica, interamente strumentale che ci fornisce un assaggio dei toni rockeggianti di matrice anni ’60-’70 che caratterizzeranno tutto il disco. Il gruppo bolognese sente forte il proprio legame con la musica psichedelica di quegli anni, e cerca di renderne omaggio per tutte le 11 tracce. Nonostante i componenti della band siano tutti poco più che ventenni, si denota in loro una maturità stilistica e musicale che si stenta a trovare in altri gruppi più rodati e con maggiore esperienza alle spalle. Brani come ''Skizofonìa'', ''The Absence Theory'' o ''The (r)Evolution of the Species'' dimostrano quanto detto. Tale maturità, però, non si esaurisce solo a livello musicale ma è ben presente anche nei testi, contenenti numerosi riferimenti alla filosofia ed alla psicoanalisi, alla sociologia, alle teorie economiche, alla mitologia ed alla letteratura. Questo quartetto, come un abile funambolo appeso ad un filo, si mantiene in equilibro tra sperimentazione e classicità, creando una dinamica e alternativa musicalità. In ciascun brano si possono trovare influenze noise, grunge, psichedeliche (per la maggior parte) che creano un panorama sonoro complesso ma di altrettanto facile fruibilità. Un consiglio per apprezzare al meglio questo disco? Stendetevi su una poltrona, luce soffusa e immergetevi appieno nel meraviglioso universo musicale degli Earthset. (Albachiara Re)