ZIVAGO "Lo specchio"
(2015 )
Gli Zivago sono una band indie milanese fondata nel 2011 da Lorenzo Parisini, ex componente degli Anonimo Ftp, con cui ha registrato tre dischi e suonato dal vivo in tutta Italia, aprendo concerti di band quali Sophia, One Dimensional Man, Tre Allegri Ragazzi Morti, e partecipando anche a importanti festival come il ToraTora, Ghost Days, Rockisland e altri. In seguito ad altre collaborazioni, tra cui quella con Mark Gardener dei Ride per la realizzazione di un singolo nel progetto “Deepo”, Parisini, insieme ad Andrea Zonescuti, musicista della scena indie milanese, forma gli Zivago. Il duo, partendo dall’idea del songwriting come mezzo di espressione semplice e diretto, sviluppa arrangiamenti in bilico tra acustico ed elettrico, in un percorso compositivo influenzato sia dal folk rock e dalla indie/new wave anni '80 e '90, sia dalla tradizione melodica cantautorale italiana. La band pubblica nel 2013 il suo primo EP dal titolo “Franco”, edito per la label I Dischi del Minollo, seguito dal tour promozionale che la porta a suonare in diversi live club d’Italia e ad aprire i concerti di importanti artisti, quali ad esempio Maximilian Hecker. Gli Zivago vengono votati dal circuito KeepOn tra le migliori rivelazioni live nel 2014 ed entrano nella classifica IndieMusicLike del Mei. All’inizio del 2015 entrano in studio per registrare il loro primo full length, dal titolo “Lo Specchio”. Il disco viene registrato negli studi Casamedusa di Milano con la produzione di Francesco Campanozzi (Le Gros Ballon, Giuliano Dottori, Marco Notari, Alessandro Fiori) e viene masterizzato da Max Lotti (Amor Fou, News For Lulu, La Sintesi). "Lo Specchio" è un concept album il cui fil rouge è, appunto, lo specchio; uno specchio rotto in tanti pezzi che tagliano, graffiano e rimandano non a uno, ma a centomila volti di uno stesso viso e ogni riflesso, diverso dall'altro, ne esce distorto. Una narrazione che si fonde con la musica per suggerire la difficoltà e l'ineluttabilità del buio dell'anima, dove il graffio diventa ferita e la carne sanguina lacerata. Una musica suggestiva che racconta di vergogne, peccati originali di cui non è bene parlare, e a cui è contrapposta una voce che pare esterna, sradicata dal contesto. È la voce dello specchio, disinibita, disinteressata, appartenente a un mondo al rovescio dove non c'è morale e tutto è nitido nella sua potenza emotiva, o nell'essere semplicemente una favola più crudele di altre.