THE ROLLING STONES "A bigger bang"
(2005 )
Migliaia di persone si accalcano per ascoltare una band diventata, con giusta o sbagliata ragione, la più grande rock band al mondo. C’è chi li venera, chi li apprezza, chi più semplicemente li conosce solo per qualche pezzo. Ma, soprattutto, c’è chi si posa ancora un mano sul cuore e chi, invece, ascolta con scetticismo un concerto in cui non scorge altro che mestieranti al posto di quelli che una volta erano gli U2. Se ci pensate, le stagioni della musica non cambiano i cicli del rock. Passano gli anni, ma per chi ha varcato lo status di “classico” ci potranno essere sempre solo elogi o condanne. I Rolling di un tempo non sono neanche parenti degli Stones di oggi. Vero. Eppure il loro essere classici può annoiare semmai chi si ostina a vagare con la nostalgia. Preso in un altro modo, questo 'Bigger Band' è addirittura più che dignitoso. Posate l’orecchio tra le chitarre e serramanico di “Rough Justice”, sporcatevi le mani nel blues “Back of My Hand”, “Rain Fall Again” è funk distillato rock prima che la pioggia spazzasse i marciapiedi dei ‘70. Se credete che il rock faccia rima con gioventù, questa musica può schiacciare chili di tribute band. Con un colpo di lingua, e una risata satanica. (Massimiliano Leva)