KPANIC "Panic station"
(2015 )
Sono cinque i pezzi del nuovo EP dei KPanic, che arriva a circa un anno di distanza da "Asylum", il disco precedente che già aveva fatto una buona impressione. Rispetto a un anno fa, il principale cambiamento interessa la formazione della band, che ha visto l'avvicendamento fra Marco Riccio e Simone Pannacci. Con l'arrivo del secondo, il sound, le cui coordinate sono rimaste pressoché le stesse, vede una leggera virata verso territori più vicini al metal, nonostante non manchino inferenze grunge, noise, darkwave ed un'attitudine anche non lontana dal nu metal. "Play Hard" è il pezzo che apre l'EP "Panic Station": tiratissimo per tutta la sua durata, con delle linee di basso parecchio incisive, una chitarra graffiante ed una batteria impetuosa. Anche l'interpretazione vocale del nuovo frontman merita una nota di rilievo: semplicemente, l'impressione è che Simone Pannacci appartenga da sempre al gruppo. Poi "Ana", il pezzo più atipico, non solo per questo EP, ma per i KPanic, in generale. Forse un po' troppo "radiofonico", il pezzo è comunque originale, in virtù di un incedere simil-funky che anticipa tre pezzi decisamente più vicini al sound naturale della band. "Farce", in particolare, pezzo che chiude un EP tanto breve quanto interessante, è impostato su un sound abbastanza crossover ed un'interpretazione vocale superba, che ricorda colleghi ben più popolari nel genere. "Panic Station" è un passo avanti rispetto ad "Asylum": un labor limae che ha portato ad un risultato importante, ad una crescita che non è ancora finita. Ovviamente, la curiosità si sposta, adesso, verso lavori più lunghi, per quanto comunque i presupposti siano molto buoni. (Piergiuseppe Lippolis)