recensioni dischi
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GABRIELE BELLINI  "Acoustic space"
   (2015 )

Dopo l’ottimo lavoro dell’anno scorso, Gabriele Bellini è tornato con un disco intitolato “Acoustic Space”. Com’è prevedibile già dal titolo, i lunghi assoli ed i raffinati riff del precedente qui lasciano il posto a più delicati ritmi scanditi dalla chitarra classica, utilizzata – come sempre – in maniera esemplare da uno dei più capaci fra i chitarristi nostrani. Sono dieci le tracce di “Acoustic Space”, di cui solo una non interamente strumentale. L’ultima, “Skyland”, è frutto della collaborazione fra Bellini, il batterista Michael Agostini (che ha accompagnato il chitarrista in altri pezzi) ed il soprano Claire Briant Nesti. Il disco scorre molto fluido, nonostante la sua durata superi quella media del momento: è la grande varietà dei pezzi proposti dal chitarrista che rende facile e piacevole l’ascolto di “Acoustic Spaces”. Aperto da “Season Zero”, con un intro che suona molto adatto per un vecchio western, il disco presenta pezzi di alto livello come “Remake The Renaissance”, dall’incedere incalzante, l’elettrica “Order’n’Disorder”, la blueseggiante e splendida “Terraforming”, e la pacatamente romantica “Dynamic Day”, che anticipa “Skyland”, impreziosita dalla splendida voce del soprano Nesti. Ancora una volta, quindi, Bellini conferma le sue grandi doti di chitarrista e realizza un altro lavoro molto ispirato: l’esperienza di “Acoustic Spaces” è godibile dal primo all’ultimo secondo. (Piergiuseppe Lippolis)