recensioni dischi
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ALESSANDRO SPAMPINATO  "L'amore è un artista cieco"
   (2015 )

Ad un anno da “Amorepsiche”, Alessandro Spampinato è tornato con “L’Amore è un Artista Cieco”, un album che potrebbe esser catalogato sotto la voce “soft rock”, ma che è, in realtà, il punto d’incontro per schemi pop rock e richiami folk. Spampinato si è avvalso della collaborazione di altri musicisti di spessore per poter mettere in musica otto diverse storie, quelle narrate in “L’Amore è un Artista Cieco”. Sin dall’apertura, “In questo Paese”, si evince sia la bellezza del songwriting, sia quella pulizia sonora che accomuna tutte le otto tracce, rendendo il disco tecnicamente impeccabile. Gli ottimi riff del pezzo d’apertura aprono la strada ai sette successivi, tutti molto diversi fra loro e tutti con una chiarissima identità. Seguono “Cosa c’è di più sbagliato”, dalle sonorità rock abbastanza vintage, e “I professionisti”, pezzo dai contorni blues, probabilmente uno dei migliori testi del disco: è un’esaltazione dell’arte, un canto sulla sua potenza contrapposta alla noia e al pragmatismo dei “professionisti”, in tutti gli ambiti, come da titolo. Anche il successivo ha quel tocco d’originalità che praticamente tutti e otto posseggono: “Il Vestito del Cowboy” regala atmosfere country, “Mi Ritrovo Punto e a Capo” è una vera e propria poesia, “Messaggio alla Luna” contiene splendide immagini e ricorda quasi le antiche invocazioni alle Muse, “E Se Ti Capita” è uno fra i migliori del lotto, fra elegantissimi assoli e delicati arrangiamenti acustici, “Non Dirmi Che Ho Sbagliato” è un’onesta chiusura per un disco di alto livello. Effettivamente, Spampinato non ha sbagliato praticamente nulla: questo è un album senza punti deboli, “pop” al punto giusto, suonato in maniera egregia e con testi sempre molto poetici. Uno dei lavori migliori del 2015 per quanto riguarda questo genere. (Piergiuseppe Lippolis)