recensioni dischi
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FLORESTANO  "Noh"
   (2015 )

A poche ore dal release internazionale, 'NOH' è stato inserito da Sasha Frere-Jones (The New Yorker) tra i migliori album di metà 2015 (insieme a nomi del calibro di Blur e Jamie XX). Distribuito in tutto il mondo da Kowloon / Cargo records, il disco è stato anticipato da una serie di première su canali cardine come Pitchfork e Clash Magazine. Florestano, all’anagrafe Leonardo Salvaro, è un produttore e polistrumentista italiano nato a Verona. Il suo approccio alla vita, nomade e creativo, si riversa nello stile musicale libero e transgender: se la batteria e un vecchio pianoforte nero rappresentano spesso la scintilla da cui ha inizio il processo creativo, più in generale qualunque tecnica - analogica o digitale che sia - può dar vita alle sue composizioni, e così persino un cucchiaino immerso in una tazza di the troppo zuccherato può trasformarsi nel beat che anima un suo brano. Florestano è oggi titolare della ‘Kowloon records’ (dal nome di un quartiere di Hong Kong in cui ha vissuto), l’eclettica label da lui fondata a Londra con lo scopo di produrre artisti da tutto il mondo e creare continue possibilità di contaminazione. La stessa etichetta dà ora alle stampe il nuovo disco dell’apolide artista: il titolo, che fa riferimento ad un’antica forma di teatro giapponese in cui lo spettatore può dare un’interpretazione personale di ciò che sente e vede, è una forma artistica elegante ma allo stesso tempo ambigua. Un po’ come le sensazioni che Florestano intende rievocare attraverso la sua prima fatica discografica.