recensioni dischi
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THE LONDON SOULS  "Here come the girls"
   (2015 )

L'aggettivo “infuocato” è un eufemismo quando si parla dei London Souls. Il loro album di debutto, targato 2011 e registrato da Ethan Johns nei leggendari Abbey Road Studios di Londra, ha catalizzato l’attenzione di Rolling Stone, USA Today, New York Daily News e Wall Street Journal sui due giovani newyorkesi, portandoli a dividere i palchi con artisti del calibro di The Roots, The Black Crowes, Tedeschi Trucks, Taj Mahal, Trombone Shorty e molti altri, riempiendo luoghi "simbolo" come la NYC Bowery Ballroom. "I produttori e i tecnici del suono che ci vedevano dal vivo, avrebbero voluto convogliare in studio la nostra potenza live" dice St. Hilaire, "ma con questo disco abbiamo voluto esplorare la forma canzone e fare più di una 'dichiarazione artistica'." Prodotto da Eric Krasno dei Soulive, ''Here Come The Girls'' è davvero un manifesto esplicito di quello che è la band, una vera e propria vetrina che mostra le notevoli capacità compositive di Neal e St. Hilaire e che racchiude molteplici influenze, dal rock classico al folk fino ad arrivare a brillanti ritmi hip hop, il tutto condito da una miscela blues che ha già spinto Relix ad etichettare questo album come "uno tra i migliori esempi della storia del rock più sporco". E 'un suono che indubbiamente è in debito agli eroi che sono venuti prima, ma allo stesso tempo assolutamente moderno e lungimiranti, realizzato con un’eccitante vivacità e un lodevole coraggio. I London Souls non amano il revival, sono un nuovo punto di riferimento sfacciato e viscerale.