PLACEBO "Once more with feeling "
(2004 )
Né un greatest hits né un’antologia del meglio del meglio dei Placebo ma una raccolta pura e semplice arricchita da alcuni brani inediti come ci tiene a precisare la stessa band. Nonostante ciò l’album riassume in qualche modo gli otto anni di vita dei Placebo. Si va dagli esordi con l’album omonimo 'Placebo' (1996), dichiarazione di intenti dove la band sperimenta quello che sarà il futuro sound, acerbo punk pop ma con molta carica, a 'Without You I’m nothing' (1998), secondo album e primo grande successo di pubblico: la sintesi del Placebo sound. Si passa a 'Black Market Music' (2000), disco della crisi di crescita e molto simile al precedente, fino ad arrivare all’ultimo album 'Sleeping with Ghosts' (2003), l’apice del successo della band con molte hit di successo, molto più pop ma rimanendo fedele alla linea del gruppo. L’album raccoglie quindi pezzi come 'Nancy Boy', prima icona dei Placebo in seguito rifiutata, 'Pure Morning', vero e proprio spartiacque del successo dei Placebo in America e primo brano in cui appare l’elettronica, 'Taste in Man', dove si sparimentano ritmiche e campionamenti contaminati da altri generi, brani più melodici e tradizionali come 'Special K' e 'Special Needs', fino in fondo alla lunga tracklist dove è possibile trovare due brani inediti , 'I do' e 'Twenty years', e una novità : 'Protège moi', rifacimento quest’ultima di “Protect me from what I want” in lingua francese: sorta di omaggio al periodo in cui Molko, leader del gruppo, visse a Lussemburgo. I due inediti rappresentano una sorta di sfida in una raccolta di singoli, due brani negli intenti della band che “non suonassero come singoli”. In effetti il primo “I do” è un brano senza chitarre, strumento per il quale i Placebo sono diventati famosi, e 'Twenty Years': un brano senza un ritornello e senza un climax e dal ritmo molto ansioso in cui è presente il tema della presa di coscienza del tempo che passa. Da avere per chi ha perso gli episodi precedenti. (Gianfranco Staltari)