THE SUNWASHED AVENUES "Lama king"
(2015 )
Avrò avuto più o meno 17 anni, quando per la prima volta ascoltai ''Spring'', di Tony Williams. Da aspirante batterista jazz, ricordo perfettamente di aver sopportato quello strazio per qualche minuto, prima di sguinzagliare l’indice della mano destra e porre fine ad una cocente delusione, costatami in un sol colpo i soldi dell’intera paghetta. Lo stesso mi succede adesso con ''Lama King'', ultimo handmade dei Sunwashed Avenues, band svizzera di Winterthur, sebbene questa volta non abbia attinto dai miei esigui risparmi. L’ascolto dell’album dei ragazzi del cantone mi è costato non poca fatica. Nove pezzi tiratissimi, senza tregua alcuna, da cui, in mia opinione, non fuoriesce nient’altro che non sia autentica ferocia espressa a colpi di decibel. Dopo i primi due brani sono già col fiato corto (e le orecchie scocciate); capisco che scollinare i nove pezzi della tracklist non sarà facile. Proseguo in questa tappa hardcore, con lo spirito di chi non si aspetta nulla dal risultato finale. Il panorama caratteristico d’altronde - fatto da distorsioni a più non posso, crash suonati all’inverosimile e una voce ''vociante'' - resta per lo più immutato. Insomma, che dire: se siete in cerca di intensità l’album si presta, eccome, per il resto a me non trasmette nulla. (Andrea Pagliaccia)