SWEET JANE AND CLAIRE "We are ready for the electric chair"
(2015 )
“Quando si ascolta cattiva musica, è un dovere affogarla nella conversazione” (O. Wilde). Da questo punto di vista gli Sweet Jane and Claire sono molto introversi: non parlano mai. Credono fortemente nel potere e nella forza delle proprie influenze musicali, e ne vanno fieri. Da lì ricevono l'impulso, lo metabolizzano e lo fermano nel tempo, in una dimensione sonora propria, lunatica e vulnerabile. E' difficile etichettarli per genere: si autodefiniscono “Electro garage, psych, underground”, lasciando ampia libertà interpretativa a queste quattro parole. La loro sperimentazione sonora incontra i linguaggi del pop e si fonde in una forma canzone electro-clash intuitiva e godibile, in cui è sempre presente una componente melodica. Il trio, un tempo quintetto, poi quartetto, è ora composto da Luca Zotti (voce, chitarre e synth), Giulio Izzo (Basso, synth) e Rocco Pedicini (batteria). Proviene da un piccolo paesino della provincia di Benevento, terra, dicono, ostile e contraria allo sviluppo culturale e musicale in fase evolutiva; ne consegue uno spirito di sacrificio maggiore e grande tenacia, per portare questo progetto nel “luogo” dove loro sognano da tempo. E’ una ragione vitale: agiscono secondo natura e sarebbero disposti a mettere da parte “tutto”. La band inizia a muovere i primi passi nella primavera del 2012, incidendo le prime due canzoni ("Rab-bit" e "Lady Rainbow"), suonando da subito in giro per l'Italia, raccogliendo un piccolo stuolo di sostenitori e continuando a lavorare sulla sonorità e ad una scrittura che al tempo stesso disorienti e accarezzi. Sweet Jane and Claire arriva dopo poco più di un anno a realizzare il primo disco: ''Sticky Caramel Mind''. Completamente autoprodotto, il lavoro ha riscosso ottimi feedback dalla critica nazionale e internazionale tra passaggi radio e recensioni: ROCK IT lo descrisse come il miglior album della settimana e spesso sono comparsi nelle classifiche di PSYCHGAZER. Hanno avuto il piacere di suonare in giro con un tour che ha toccato il sud e centro Italia, conclusosi con l'apertura del concerto di Matt Elliott al George Best di Napoli e la partecipazione al DISORDER FEST, vincendo le selezioni tra 40 band. Nel 2014 vengono ingaggiati dalla Go Down Records, concependo il secondo lavoro da studio: “We are ready for the electric chair”, dove, a seguito di continui cambi di formazione e stilistici, si percepisce l'abissale evoluzione di forma e contenuto rispetto al primo album. Il nuovo album - registrato, mixato e masterizzato da Alfredo “Epi” Gentili presso i Go Down Studios - si presenta caotico, aggressivo e… lunatico! Tredici tracce che acquistano nuova linfa rispetto al precedente “Sticky Caramel Mind”, tredici episodi caratterizzati da turbolenti droni psichedelici. Un garage rock schizoide intriso di intimi arpeggi acustici incendiati da distorsioni repentine e sintetizzatori acidamente aggressivi. La nuova fase artistica che caratterizza questo disco non si limita solo alla ricerca di un nuovo sound ma ad un songwriting più elaborato e allo stesso tempo diretto e minimale: è così che prende vita una personale dimensione sonora in grado di perfezionare la formula già collaudata, raffinandola e impreziosendola di volta in volta. Il titolo - oltre ad essere una provocazione autoironica per disturbare l'opinione pubblica, nonchè una polemica verso il comune senso morale bigotto e patetico - è un omaggio alla prima canzone scritta da Morrisey (mai pubblicata) "I'm ready for the electric chair''.