recensioni dischi
   torna all'elenco


MELLOW MOOD  "2 the world"
   (2015 )

A meno di un anno di distanza dal loro terzo lavoro (“Twinz”), i Mellow Mood sono tornati per continuare a far ballare l’Italia (e non solo) a suon di reggae. “2 The World” è il nuovo disco della band di Pordenone capitanata dai gemelli Garzia. I Mellow Mood sono, ormai, una realtà molto consolidata sulla scena italiana così come su quella internazionale, forti di un’interpretazione del genere che richiama veramente il roots reagge che fu e che si adatta anche alle esigenze del momento: era inevitabile che l’hype intorno a “2 The World” fosse abbastanza alto. Il loro sound è complessivamente un po’ scarno, anche in virtù del fatto che in formazione troviamo solo basso, batteria e tastiere, ma l’esperienza è piacevole perché il roots reggae si fonde con sonorità più da dancehall e il risultato è davvero molto positivo. I due gemelli hanno lavorato in particolare su ritmiche che sapessero far ballare dall’inizio alla fine, impostando questo disco in maniera diversa rispetto a “Twinz”, dove c’era una maggiore ricchezza in termini di arrangiamenti. Il tema del “doppio” è tanto caro ai due che, in virtù di una grande somiglianza fisica, oltre che di timbro vocale, giocano sul palco, scambiandosi ripetutamente i ruoli. Ma anche i rimandi a “Twinz”, con alcuni titoli, sono molto frequenti. Travolgente in sede live, il reggae dei Mellow Mood è anche figlio di un impressionante affiatamento che si può percepire sin dalle primissime note. Arricchito da collaborazioni importanti come quella di Tanya Stephens, una delle regine del nuovo corso del reggae, “2 The World” è un disco perfettamente in linea con quelli che sono, ormai, gli standard di una band sempre più affermata. È un nuovo passo avanti, un’ulteriore conferma: i Mellow Mood si muovono molto agilmente fra pezzi orecchiabili, tutti da cantare (e, ovviamente, anche ballare) in cui riescono a coinvolgere egregiamente il pubblico durante i concerti (“Inna Jamaica pt. 2”, “Criminal”) o altri molto più roots come “Write To You” (fra i migliori pezzi in assoluto della band) e il brano di chiusura (“Love Mama”). Promossi ancora una volta a pieni voti. (Piergiuseppe Lippolis)