JAPAN SUICIDE "We die in such a place"
(2015 )
I Japan Suicide (Stefano Bellerba voce e chitarra, Leonardo Mori synth, Matteo Luciani basso, Saverio Paiella chitarra e Tommaso Sensidoni batteria) nascono nel 2007, seguendo le orme e gli echi post-punk inglesi di fine anni '70. In seguito alla pubblicazione del primo disco, "Mothra", nel 2010, e alle prime esperienze live, la band subisce varie modifiche di formazione, pubblicando un ep autoprodotto e un video musicale del brano "Nothing", diretto da Francesco Brunotti, fino a stabilizzarsi nella formazione attuale con i cinque sunnominati elementi. "We die in such a place" è il risultato di una ricerca stilistica volta a unire le atmosfere cupe care alla band con una maggiore aggressività sonora, per meglio aderire alla idea di musica inseguita. Il disco si avvale ancora della produzione di Giorgio Speranza, collaboratore storico della band, e sarà pubblicato dalla etichetta discografica francese Unkown Pleasures Records. Atmosfere cupe che si fondono ad una aggressività sonora marchio di fabbrica della loro ricerca stilistica, risultato di una lunga fase di lavorazione. "We Die in Such a Place" è il tentativo di mettere in musica l'inquietudine, la ricerca privata e personale attraverso piccoli ricordi e momenti di vita, il fascino per le storie altrui, per i conflitti e le sconfitte subite, consapevoli del proprio ruolo insignificante di fronte alla storia, per una idea di musica che voglia colpire al cuore e che sia fonte di riflessioni ulteriori, rifiutando ogni consolazione e ogni inganno, prendendo parte all'infelicità umana con lo spirito della resistenza, della cura. Il titolo del disco è la ripresa di un romanzo di Javier Marías e di un'opera di Shakespeare, un pensiero alla fragilità e al male che si intrecciano alla propria nudità, al tempo che scorre e alla volontà di conoscere tutto, seguendo una filosofia dolorosa, ma vera. Il disco è stato registrato presso gli Skylab Studios di Terni da Giorgio e Fabio Speranza, produttori e a loro volta musicisti degli UTO, band dark wave vincitrice di Arezzo Wave nel lontano 2001. I brani e l'album sono stati masterizzati allo Studio EEE di Londra da James Aparicio, storico produttore di band come Liars, Grinderman, These New Puritans, Factory Floor, Spiritualized e collaboratore dei Depeche Mode. L'etichetta discografica francese Unknown Pleasures Records è retta dall'ex DJ industrial spagnolo Pedro Peñas Robles, fondatore del progetto musicale HIV+, con il quale ha portato la sua musica in giro per il mondo, esibendosi in USA, Messico, Belgio, Francia, Spagna, Canada, Svizzera, Inghilterra e Cile.