recensioni dischi
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GINAH  "Sorry for the delay"
   (2015 )

"Sorry for the delay" dei Ginah è un viaggio di impressioni, immagini, sensazioni. Il percorso inizia con una constatazione della voce robotica e fredda di Stephen Hawking: “il nostro futuro è nello spazio". E' da lì che veniamo, è dalle stelle che viene la materia di cui è composto il nostro corpo e di cui sono composti i nostri pensieri, è lì che tendono tutti gli sforzi del genere umano. Il disco si compone di un "White Side", un lato luminoso, l'inizio del viaggio, l'eccitazione, la spavalderia e la speranza dell'esplorazione, che ha il suo culmine nella positività sognante di "Stelle". Ma il cambio di stagione può essere terribile e lo scontro con la realtà si materializza nel "Dark Side", il momento del risveglio in cui i sogni sembrano infrangersi ed i limiti che pensavamo di poter superare agevolmente si palesano invece solidi, insormontabili e invalicabili. Il viaggio finisce in una camera orbitale (rappresentata dal loop di chitarra di "Orbitale"), un luogo chiuso, claustrofobico, ma allo stesso tempo viaggiante. Un luogo che è dentro la mente, che non ha limiti fisici e permette di esplorare l'infinito e la sua energia siderale. Il disco è stato registrato e prodotto da Marco Pagot e Ralph Rosolen al Garage Studio di San Vendemiano (TV), lo sleeve design e l'artwork è di Marco Rossetti e Roberto Papa.