recensioni dischi
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NOÀIS  "Lanterne"
   (2015 )

Nasce ufficialmente nel 2012 la giovane band astigiana dei Noàis: si tratta del progetto di un gruppo di musicisti che, forti di esperienze musicali precedenti alla nascita del gruppo, sono stati in grado di dar vita a una proposta abbastanza sincera e spontanea. La genesi del nome scelto, d’altronde, permetterebbe già d’intuirlo: “noàis” significa “no ice”, un’espressione ardita per indicare la volontà di comunicare pensieri nel modo più vero e schietto possibile, senza nulla che possa in qualche modo modificare la realtà delle cose, come il ghiaccio col sapore del whisky. Musicalmente, il disco è imbevuto di un folk che conferisce al disco un impatto un po’ vintage. Per quanto sia lo stile cantautorale a guidare il percorso che si apre con “Hanno ucciso Colapesce” e si chiude con “Sudato e Fragile”, le visibili venature folk proiettano l’ascoltatore in una uggiosa giornata irlandese, come in “Mary Jane”, o nei pub di qualche sperduta contea americana, come in “Emmeraviglia (Light In My Room Tonight)”. Uno degli aspetti più interessanti è proprio questo: “Lanterne” è fatto di poesie e racconti dalla strada, di riflessioni e di leggerezza. È un disco che riesce a disegnare, cancellare e ridefinire panorami, nonostante una semplicità disarmante che, però, sembra essersi rivelata l’arma vincente. “Lanterne” si spegne in mezz’ora, dopo aver detto, comunque, tutto di sè. Evidentemente, è quanto basta: i Noàis hanno saputo tener fede ai loro propositi, regalando una proposta assolutamente genuina e autentica. (Piergiuseppe Lippolis)