recensioni dischi
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QIRSH  "Sola andata"
   (2015 )

Per il ventennale della band ligure dei QIRSH non poteva esserci migliore suggello e occasione di un nuovissimo disco. "Sola andata" fotografa splendidamente (non solo nell'elegante digipack con suggestive escursioni fotografiche) il viaggio di questo sestetto di Savona. Un lungo viaggio ricco di immagini e suggestioni, che spicca il volo da piccole trame provinciali verso orizzonti aperti, diversi tra loro: dalle lande glaciali descritte in "Artico" a immagini nord-africane di "Mercato Ghardaia", dal dramma del mostro di Rostov di "Figli del piccolo padre" all'incubo di "Rianimazione", dalle sconfinate prospettive di mare di "Vento delle isole" al velo opprimente di "La Nebbia". Una costante brezza immaginifica, ribadita anche dai tre ''rapenti'' brani strumentali "Mayflower", "5a.Finestrino" e "Malaria". Altri viaggi nel grande viaggio dei Qirsh. La musica dei QIRSH, caratterizzata dalle doppie tastiere, è un mix originale di progressive dai tratti atmosferico-sinfonici di un certo prog italiano degli anni '70, di echi psichedelici Pinkfloydiani, della new-wave più elegante e visionaria, di folate space-prog che possono rammentare a tratti i tedeschi Eloy. Il tutto contraddistinto da una poetica e melodie vicine al Battiato più surreale, storico-citazionista degli anni '80. Il ventennale dei QIRSH verrà celebrato anche dal libro "Volevamo essere i Pink Floyd", che racconta in chiave simpaticamente ironica le peripezie della band ligure, dai primi anni sospinti da entusiasmo e inesperienza sino ai giorni nostri più maturi e consapevoli. Sempre nel segno di un lunga, grande amicizia.