recensioni dischi
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APOCALYPTICA  "Shadowmaker"
   (2015 )

Se c'è una verità lapalissiana costante che pervade l'arte, è che coloro che possiedono una visione unica sono sempre i più propensi a prevalere. E per quanto riguarda l’hard rock più fine, negli ultimi due decenni poche band hanno catturato uno spirito individuale meglio dei titani finlandesi Apocalyptica. Fin dalla loro creazione nel 1993, il quartetto armato di violoncello ha ridefinito i confini tra rock, metal e musica classica in un modo veramente senza precedenti: non hanno tanto riscritto il libro delle regole, ma hanno scritto piuttosto un nuovo tomo. Formati inizialmente da quattro veri virtuosi della Sibelius Academy di Helsinki, nel corso di sette acclamati album in studio, di cui hanno venduto oltre quattro milioni di copie nel mondo, sono stati in grado di unire sia i fan della musica pesante che quelli della musica più tradizionale. La tavolozza sonora degli Apocalyptica è ricca e varia: dalle cover dei Metallica ai tributi wagneriani con la Symphony Orchestra, passando per le collaborazioni con i membri di Slipknot, Soulfly e Bush. Ora con la pubblicazione dell’atteso ottavo album “Shadowmaker” i violoncellisti Eicca Toppinen, Paavo Lötjönen, Perttu Kivilaakso e il batterista Mikko Sirén sono pronti per far esplodere la loro musica. L’altra sfida che la band ha affrontato questa volta è stata quella di avere un cantante su tutto l’album. L’ex chitarrista degli Scars On Boradway Franky Perez sarà al microfono non solo su “Shadowmaker”, ma anche dal vivo. Per i fan di vecchia data, “Shadowmaker” rappresenta il progetto più ambizioso e propositivo degli Apocalyptica. È un disco che li vedrà conquistare anche nuove schiere di fan. Con ventidue anni di carriera alle spalle e il loro più impressionante lavoro davanti a sé, nessuno potrà mai accusare gli Apocalyptica di essere una band nella media.