recensioni dischi
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STEVIE WONDER  "Original musiquarium I"
   (1982 )

Stevie Wonder esce con un nuovo album dopo il grandissimo successo mondiale di EBONY AND IVORY, il singolo cantato in coppia con Paul McCartney. Il disco si chiama ORIGINAL MUSIQUARIUM I ed è un doppio album che raccoglie i suoi successi e soltanto quattro canzoni nuove. La stampa inglese parla di truffa. Un doppio album con la parola originale nel titolo e con soltanto quattro canzoni inedite puzza d'imbroglio, è quanto fa capire la stampa musicale britannica. La casa discografica cerca di attirare l'acquirente occasionale con il sistema della raccolta di successi, tutto nel più classico segno del dollaro. I quattro inediti sono RIBBON IN THE SKY (consueta ballata alla Stevie Wonder), FRONTLINE, THAT GIRL (molto vicina ai classici dei quali si trova in compagnia)e DO I DO, al quale ha collaborato Dizzie Gillespie. I grandi successi sono naturalmente molto famosi: SUPERSTITION, YOU ARE THE SUNSHINE OF MY LIFE, ISN'T SHE LOVELY, LIVING FOR THE CITY e via di questo passo. Al di là degli evidenti scopi commerciali (e ci mancherebbe! Il disco è fatto per essere venduto), l'intento dell'operazione è quello di indicare quanto sia stato importante negli ultimi venti anni Stevie Wonder come caposcuola della musica nera di un certo tipo e i livelli altissimi che ha saputo raggiungere. Molto religioso, Wonder non si cura della sua cecità: per lui è solo una realtà con la quale dover fare i conti. Essere cieco significa che ci sono cose che si possono fare ed altre no. L'unica cosa che davvero ha desiderato di vedere è la terra intesa come globo. Ma sente di averla vista, di conoscerla. Un po' di "Stevie Wonder-pensiero": i colori non li conosce ma va per associazione di idee. Il blu, per lui è un colore fresco e vivace, nel verde vede una superficie piatta e dritta, nel nero ci vede il mistero. Parla con Dio ogni volta che vuole perché Dio è nel cuore di ognuno di noi: basta lasciarlo entrare e tenere uno spiraglio aperto. Niente avviene per caso, anche la sua cecità è un dono di Dio. Si deve imparare a rispettare questo grande e misterioso ordine delle cose. Detto da una persona a cui è stata negata una cosa delle più importanti nella vita è un pensiero di grande conforto. Forse quel "wonder" che i tecnici del suono della Motown gli hanno affibbiato a 12 anni dopo che aveva esordito con FINGERTIPS (il suo vero nome è Stephen Judkins Morris e in arte era Little Stevie) non è dovuto soltanto alla sua capacità di sentire e riprodurre la musica. (Christian Calabrese)