recensioni dischi
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RAFFAELE TEDESCO  "Che mondo sei"
   (2015 )

La lunga carriera di Raffaele Tedesco è ricca di esperienze di grandissimo rilievo, dalla collaborazione con Mogol alle esperienze televisive. “Che Mondo Sei” è il quarto capitolo della sua ventennale attività musicale: la sensazione è che esso rappresenti un passaggio fondamentale nella storia del cantautore. Egli torna a lavorare su quel sound che già aveva saputo garantire un buon riscontro in fatto di critica, e che è capace di fondere la canzone d’autore con influenze fra le più varie, dal rock a tendenze più pop, sempre con grande equilibrio e armonia. È evidente come Raffaele Tedesco e la sua musica risultino essere il frutto e la sintesi di un bagaglio artistico enorme. Raffaele canta dei sentimenti e dei valori più nobili e semplici, ponendoli in contrasto con la vacuità di una vita solo virtuale. Ogni canzone risulta essere un piccolo universo a sé stante, in grado di respirare autonomamente anche estrapolata dal disco nella sua complessità. Si tratta di nove analisi di alcuni aspetti della realtà, in cui emerge lo sguardo disilluso e il sorriso amaro con cui Raffaele Tedesco si approccia a questa indagine sul mondo, che è troppo e tremendamente diverso da quello agognato, in cui l’ipocrisia e l’ingiustizia sono gli unici elementi capaci di dominare. La titletrack, “Arriva la sera” e “Non ci stancheremo mai” sono probabilmente i pezzi più convincenti di un album che si dimostra innegabilmente ispirato e ricco sotto molti punti di vista. “Che Mondo Sei” è il prodotto di un sound composito, che sfugge alle più classiche definizioni, di testi sempre di grande livello, e di una splendida voce in grado di raggiungere un’estensione notevole. Nell'incedere del lavoro non c’è nessun intoppo: dall’inizio fino alla conclusione, regna un livello costantemente alto, anche grazie all’aiuto di musicisti affermati. Giunto a un momento cruciale della sua carriera, Raffaele Tedesco supera la prova a pieni voti, realizzando un lavoro che sembra poter dare tantissimo anche in versione live. (Piergiuseppe Lippolis)