recensioni dischi
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IRIT DEKEL & ELDAD ZITRIN  "Last of songs"
   (2015 )

“Last Of Songs” è l’album di debutto di Irit Dekel ed Eldad Zitrin, che in dodici brani offre un collage unico e incantevole di jazz, folk contemporaneo e pop tradizionale. L’unione artistica tra i due nasce dall’esigenza della cantante/attrice Irit Dekel di trovare un collaboratore ideale per dare vita a un progetto musicale autentico, che si concretizza con l’incontro con Eldad Zitrin, tastierista e fisarmonicista da sempre profondo conoscitore del jazz, ma al tempo stesso attratto dalle produzioni pop e rock più sofisticate. Un incontro che si evolve rapidamente in un matrimonio musicale inaspettato e meraviglioso, costruito su un’inequivocabile ammirazione reciproca. La totale fiducia nell’altro e l’eccezionale capacità di Eldad di iniettare quelle stesse armonie, colonna portante del suo background musicale, nelle nuove composizioni al fianco di Irit, danno vita a un progetto di grande libertà creativa. “Last of Songs” (distribuito da Believe digital per Walkman Srl) è fatto di canzoni e melodie nutrite a lungo, ricostruite e reinventate con una nuova e sensuale visione, in una perfetta sintesi delle passioni di entrambi. Il titolo dell’album nasce da una sorta d’interpretazione del tempo come "un’illusione”, in cui il presente è l'unico tempo possibile e il passato può solo essere “riportato in vita”. “Ho voluto prendere queste canzoni e dare loro una nuova esistenza” racconta Irit. “Mentre lavoravamo ai nostri videoclip, il regista Roy Even Tov ha suggerito il titolo per questo progetto”, spiega Eldad. “In quest’album abbiamo rappresento un periodo di tempo ben preciso, che sia nello stile sia nei suoni rappresenta un’era musicale. Dopo questo periodo lo stile della canzone d'autore è cambiato”. Le tracce dell’album assumono poi sfumature del tutto nuove nelle esibizioni dal vivo, grazie all’abilità del duo di spaziare in diversi formati orchestrali a seconda del luogo e dell’occasione: sono state eseguite per quintetto o sestetto, ma anche con orchestre di oltre 30 elementi, generando un fitto intreccio di arpeggi ossessionanti e linee orchestrali, perfetto scenario per la calda voce di Irit. L'album è influenzato da diversi stili di musica e colori, combinati con successo tra di loro. Proprio per questo il lavoro del duo è un ponte tra culture diverse, a prescindere dalla religione, razza, colore e genere. Di 10 brani dell’album sono stati girati 10 video clip in cinque giorni con immagini degli anni ‘70 di Israele montate secondo lo stile del cinema realista italiano che ben rappresentano lo spirito del disco.