recensioni dischi
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OLDEN  "Sono andato a letto presto"
   (2015 )

Secondo album da solista per Olden, nome d'arte di Davide Sellari, ragazzo perugino trapiantato in quel di Barcellona. A distanza di circa due anni dal disco d'esordio, il giovane cantautore umbro presenta il suo nuovo lavoro, rendendo omaggio con il titolo (e non solo) al film ''C'era una volta in America'' di Sergio Leone. Ancor prima del play, scorrendo la tracklist, ci si accorge subito di un cambio sostanziale rispetto al primo album: l'abbandono dell'inglese per il ritorno all'idioma nativo. Le aspettative per questa pubblicazione erano decisamente cresciute con il passaggio dell'artista sul prestigioso palco del Premio Tenco 2014, nonché per le importanti collaborazioni presenti nel disco: fra tutte la chitarra di Guccini (Flaco Biondini) e il violino dei Nomadi (Sergio Reggioli). Ascoltando le undici tracce di questo brand new di Olden, si ha l'impressione di un navigare confortevole in acque sicure, condotti da una voce matura e solenne. Le parole rivelano una buona maestria e originalità, dimostrando di saper giocare (''Senatore Bailey'', ''Un successore'') e commuovere (''Febbraio''), scendere in profondità, pescare frammenti di storie personali senza per questo cadere nella banalità (''Perugia'', ''Perla nera''). Ahimè, non tutto è all'altezza della poetica. Le sonorità, ispirate e soffici, diventano a lungo andare sterili, incapaci di supportare appieno il cantato. Al di là degli apporti individuali, l'impianto musicale si rivela un po fiacco, lasciando spesso la sola voce a condurre. Come un procedere controvento, le canzoni sembrano non avanzare, disperdendo cosi parte della loro energia. Ad ogni modo, qualche passo in avanti c'è. (Andrea Pagliaccia)