recensioni dischi
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MARIROSA FEDELE  "Burattino di asterischi"
   (2015 )

A fine 2014, mentre i musicofili stilavano le consuete classifiche, la giovane Marirosa Fedele ha dato alla luce il suo primo vero lavoro discografico: “Burattino di Asterischi” è il singolare titolo scelto dalla cantante per il suo esordio. Non perché pecchi di qualità, il disco è difficilmente pensabile ai vertici del mercato discografico. È il classico album per palati fini, che non può rivelare tutto ciò che ha da raccontare di primo acchito, nemmeno all’ascoltatore più attento. Ricchissimo di spunti di riflessione, nonostante una tracklist tutt’altro che corposa: sole sei tracce per un profondo viaggio concettuale, un’analisi introspettiva calda e intima. Marirosa viviseziona l’animo umano, tenta di scandagliare un mondo complesso per raccontarne le emozioni e le contraddizioni, le gioie e i dolori, la follia e la razionalità. Un disco da ascoltare e riascoltare tutto d’un fiato, senza pausa alcuna, che narra di quattro personaggi: Burattino e Mangiafuoco sono i mezzi con cui l’artista riesce a veicolare i suoi messaggi, mentre gli altri due sembrano essere praticamente complementari per i suddetti. Narciso e Chicco sono figure che incarnano altri modi d’essere e che vengono, esattamente come i primi due, dipinti con sapiente delicatezza. Pennellate morbide e leggere per descrivere i compagni di viaggio di quel concept chiamato “Burattino di Asterischi”. Proprio l’omonimo brano “Narciso” sembra rappresentare il momento più interessante dell’album. Ad onor del vero, tutti i pezzi sono costruiti in maniera esemplare: la splendida voce di Marirosa Fedele abbraccia un sound che passa dal jazz al soul, sfumato di bossanova (che probabilmente è frutto dell’origine brasiliana dell’artista) e di buon pop. Ne vien fuori una sorta di cool jazz, moderno ed elegante. Marirosa Fedele ha già saputo dire molto di sé: i suoi studi e le sue primissime esperienze hanno forgiato un prodotto che sembra di una veterana, più che debuttante. Plasmata da un background musicale e artistico molto ricco, è stata in grado di realizzare un lavoro non di straordinaria fruibilità, ma sicuramente di grande valore. (Piergiuseppe Lippolis)