MISFATTO "Heleonor Rosencrutz"
(2014 )
Quella dei Misfatto è una lunga storia, caratterizzata da continui cambi di formazione, un discreto numero di pubblicazioni, e la scelta di un genere che è difficile da definire. I Misfatto sono una delle tante band che ha consapevolmente anteposto la ricerca di un’identità musicale e artistica forte al successo commerciale. Specialmente in un contesto come quello italiano, dove la scena indie pullula di talenti che non godranno mai dell’attenzione che realmente meriterebbero, quando ci si muove all’interno di un genere musicale di nicchia, è pressoché impossibile sfondare senza piegarsi alle crude logiche del mercato. I Misfatto, con “Heleonor Rosencrutz”, hanno dimostrato, ancora una volta in una lunga carriera, di non curarsi troppo di tutto ciò, preferendo continuare il loro personalissimo percorso artistico. Questa volta ci hanno proposto la combinazione di prog e psichedelia, pur con mille altre sfumature che emergono man mano, rendendo necessario evitare di confinarli all’interno di un solo genere. Il titolo deriva da due brani contenuti nell’album: due personaggi storici inventati. La prima traccia è proprio “Heleonor”, che contiene una frase quasi apocalittica (“cade il mondo, cade. Trema la terra, precipita il mondo su di noi…”), e che introduce un pezzo che si sposta dal power del brano d’apertura verso quella psichedelia di cui il disco è carico. “Rosencrutz” riprende un po’ il motivo di “Heleanor” con il martellante ritornello “Fight fuego cum fuego”, prima di “Xoringiket”, che rappresenta il momento più intenso di questo viaggio e che ha il suo punto di forza in un finale grandioso. Notevole la scrittura nel brano seguente (“Ero fuori di casa”), quindi nuovamente psichedelia prima d’un finale potente, in cui le parole tornano a rivestire un ruolo di primissimo piano con “Goodnight”. I Misfatto confezionano un disco coraggioso, che certamente non è per tutti, ma che sa creare forti suggestioni e sa valorizzare il loro inconfondibile stile, meritando un giudizio globale ampiamente positivo. (Piergiuseppe Lippolis)