recensioni dischi
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DRINK TO ME  "Bright white light"
   (2014 )

A due anni di distanza da "S", i Drink To Me tornano con "Bright White Light", che contiene dieci canzoni ed è stato realizzato dalla band con la produzione di Alessio Natalizia (Walls, Not Waving, Banjo or Freakout e mille altre cose), mentre degli aspetti tecnici (registrazione, mix e mastering) si è occupato, al solito, Andrea Suriani (Alpha Dept. Studio). L’album contiene dieci nuove canzoni e rappresenta un ulteriore passo avanti nella crescita dei Drink To Me. La spinta per realizzare questo nuovo disco è stata la dipartita di Carlo Casalegno (ex bassista della band), al quale è subentrato (ma volendo sarebbe più corretto parlare di ritorno) Pierre Chindemi. Per cui niente più basso elettrico, ma una valanga di nuovi synth modulari. È con questo assetto che il gruppo ha affrontato una serie di improvvisazioni radicali da cui poi, grazie al lavoro di taglia e cuci, è stato tratto il nuovo materiale. ''Bright White Light'' segue come detto il fortunatissimo ''S'', da tutti ritenuto come uno degli album indie più importanti tra quelli usciti dal nostro paese in questi ultimi anni, e interrompe la pausa cominciata con la pubblicazione di ''Disordine'', l’album solista di Marco Jacopo Bianchi (in arte Cosmo) che tanto ha fatto parlare nel corso degli ultimi due anni. Non a caso, i Drink to Me sono ripartiti proprio da quei due titoli – ''S'' e ''Disordine'' – per distaccarsene e dare una nuova linfa al loro suono. In questo nuovo disco, infatti, i brani seguono traiettorie imprevedibili, e spesso le melodie si annullano per dare vita a una ''forma-canzone'' più cinematica, figlia del kraut rock e della techno.