recensioni dischi
   torna all'elenco


ROBERT PALMER  "Clues"
   (1980 )

Un dandy anni ottanta. Giacca di pelle, cravatta, sguardo assente mentre canta, come fosse capitato lì per caso. Quando sul palco dell'Ariston, arrivato dall'Inghilterra in qualità di ospite, canta JOHNNY AND MARY, colpisce tutti con i suoi modi un po' aristocratici e un po' snob, per la sua avvenenza fisica, ma soprattutto per la sua particolarissima canzone, così perfetta per il suo personaggio, che gli rimarrà incollata sulla pelle e marcata a fuoco nella sua carta d'identità di cantante. Robert Palmer non è comunque un novellino. Sa come si tiene uno strumento nelle mani, sa come arrangiare una canzone, sa vestirsi e presentarsi come conviene ad un uomo del suo stile. La sua prima esperienza importante con la musica avviene nel gruppo degli Alan Bown Set, alla fine degli anni sessanta. Poi si innamora della musica a metà tra il jazz ed il rock (era il periodo clou dei complessi alla Blood, Sweat & Tears) e forma un complesso che si fa chiamare Dada divenuto poi in seguito Vinegar Joe. Lascia questa formazione nel 1973 quando decide di intraprendere una carriera solistica. Sette anni nei quali incide diversi album che incontrano il favore di una fetta di pubblico inglese ma che faticano ad imporsi pienamente. Il primo si chiama SNEAKIN' SALLY THROUGH THE ALLEY ed è del 1974. In Italia vengono stampati solo tre album, quello del 1978, 1979 e 1980. Ed è quest'ultimo, quello intitolato CLUES, che lo fa conoscere al nostro pubblico, nel quale include anche un omaggio ai Beatles con la canzone NOT A SECOND TIME ed una strepitosa SOME GUYS HAVE ALL THE LUCK che inciderà anche Rod Stewart e che diverrà molto famosa tanto che molta gente ha sempre pensato fosse opera di Rod. La canzone JOHNNY AND MARY diviene immediatamente un tormentone tanto che negli anni a venire sarà strausata come jingle di varie pubblicità. Tutto il long playing è trasmesso moltissimo dalle radio che sembrano aver trovato in Robert Palmer un nuovo personaggio da pompare. L'album è interamente opera sua, dagli arrangiamenti alla produzione. Album che si avvale della presenza di Gary Numan ai sintetizzatori. Inoltre suona il basso, la chitarra e le percussioni. Un "one man band" o un presuntuoso? Alla produzione discografica da solista si affianca quella per altri artisti come per Moon Martin, Tangerine Dream e l'artista reggae Desmond Dekker. Nel 1985 partecipa a sorpresa alla produzione POWER STATION, un gruppo nato con ambizioni da primissime posizioni. Oltre a Nile Rodgers degli Chic, ci sono Roger e Andy Taylor dei Duran Duran. In Italia il gruppo avrà un disco da classifica, cioè SOME LIKE IT HOT. Nel 1988 collabora con Martin Scorsese al film IL COLORE DEI SOLDI ed insieme al produttore del gruppo metal degli Scorpions incide un disco spiccatamente heavy, dal titolo HEAVY NOVA. Robert Palmer muore il 26 settembre 2003 a Parigi per un attacco di cuore. (Christian Calabrese)