recensioni dischi
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VON DATTY  "Madrigali"
   (2014 )

Il "Barone" VonDatty nasce tra l'inverno e la primavera del 1991 a Tivoli (RM), tant'è che sarebbe stato difficile, ammette lui stesso, scrivere un determinato tipo di canzoni, senza essere nato e cresciuto in provincia. Crescendo, ha coltivato e portato a termine solo due cose (non riuscendo neppure ad arrivare a tre, come Troisi nel suo famoso film...): due bei baffi (vedi copertina dell'album), ed un'incredibile passione per la musica, soprattutto per la "forma-canzone". Dopo una divertente esperienza come voce di una band, dà vita ad un suo progetto personale e individuale, termini che preferisce di gran lunga al più comune "solista", e decide di mescolare in un Ep tutte le influenze musicali e cinematografiche che in quel periodo gli ruotano in testa, come corvi appollaiati su una torre. Dopo un anno di lavoro "sottotraccia", il 18 Dicembre del 2012 nasce "Diavolerie". L'opera contiene sei tracce, e molte e diverse collaborazioni. Si pone così il primo mattone della cosiddetta "Trilogia della notte" che, a detta del Barone, conterrà "Diavolerie" e i due lavori successivi. Eccoci quindi a “Madrigali”: onirico e surreale, ma anche elettrico e spigoloso, è un disco fortemente personale. Un viaggio attraverso varie sonorità, realizzato con la collaborazione di musicisti di estrazioni musicali differenti, un diario nel quale sono raccontati i tre anni che hanno decretato il salto oltre la linea d'ombra. Non ci sono storie in questo lavoro, non ci sono personaggi, solo immagini, sensazioni e stati d'animo: ogni singola canzone prende in analisi una particolare paura o paranoia, e la descrive attraverso un linguaggio fortemente ermetico. La forza della parola trova nella musica un fedele alleato con il quale esprimere un immaginario intimo, personale, quindi autentico. Perché intitolare un disco "Madrigali"? Perché quando non si ha un Dio da venerare, ciascuno le preghiere deve scriverle da solo, scavando dentro sé stesso, cercando di mettersi a nudo, scavalcando ogni timidezza e sacrificandosi del tutto in favore della propria creatività.