recensioni dischi
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SULA VENTREBIANCO  "Furente"
   (2014 )

Dopo il successo e gli ottimi riscontri ricevuti con "Via la Faccia", tornano i Sula Ventrebianco con ''Furente'', disco scritto con una cura e una perizia tali, da risultare avulso da quest’epoca in cui tutto scorre via veloce senza lasciare traccia. Ed è proprio questo il pensiero che pervade l’intero lavoro: 12 canzoni che scavano nella terra per sporcarcisi dentro e tornare all’essenza, 12 episodi suonati con quella rabbia primordiale che ha portato il super gruppo partenopeo agli onori della cronaca musicale nazionale. ''Furente'' è un album potente, qualunque sia l’angolo da cui venga scrutato: devastante nel sound e nella perizia tecnica mai ostentata, si muove con disinvoltura superando le declinazioni di genere, pur mantenendo una personalità totalmente riconoscibile, a cominciare dalla straordinaria vocalità espressa da Sasio Carannante. Dal solido impianto strumentale e dalle melodie uniche, degne del più alto songwriting internazionale, nelle intenzioni della band, ''Furente'' è un disco che deve somigliare al Joshua, quell’insolita specie di Yucca simile ad un albero, che cresce di appena 80 cm in 10 anni e arriva a vivere oltre il millennio. La prima tiratura del disco consterà di una special edition di appena 500 copie numerate, ognuna delle quali conterrà un seme di questa specie. Piantare un seme di Joshua denota pazienza e lungimiranza, è un atto di amore per le prossime generazioni che potranno ammirarne la crescita, in altre parole – per chiudere il cerchio – significa “pensare al futuro per scrivere la storia”.