KC AND THE SUNSHINE BAND "Do you wanna go party"
(1980 )
KC potrebbe essere la sigla di qualche misteriosa formula chimica ma in realtà dal 1974 è il nome d’arte di H.W. Casey, tastierista, cantante e leader di un gruppo funky che porta il nome di Sunshine Band. Il genere funky, come tutti sanno, è di dominio degli interpreti di musica black mentre invece questo Casey è bianco come la neve. Il suo amico si chiama Richard Finch e insieme a due abilissimi strumentisti (questi sì, di colore) ha messo su questa band che non sbaglia un colpo da sei anni. Tanto per citare alcuni titoli GET DOWN TONIGHT, SHAKE YOUR BOOTY, THAT’S THE WAY I LIKE IT, BOOGIE SHOES e così via, compresa la presenza nel pluridecorato SATURDAY NIGHT FEVER. Davvero degli hit incredibili. Il duo ha un passato ricco ed altrettanto fortunato. All’inizio degli anni settanta lavoravano come session men per un’etichetta discografica che poi li avrebbe presi tra le sue fila, la famosissima TK diventata celebre come la Miami Sound label (all’epoca c’erano Philadelphia e Detroit a dettare legge nel campo della musica soul, r’n’b e funky). Nel 1974 compongono un brano che nel giro di pochissimo tempo vende nel mondo sei milioni e mezzo di copie contribuendo non poco a lanciare un genere che da quel momento regnerà sovrano per buoni sei-sette anni, la disco music. Il brano in questione era il famosissimo ROCK YOUR BABY inciso da George Mc Crae, pubblicato da noi dalla RCA italiana che deteneva i diritti della TK Records. La cosa che funziona in ROCK YOUR BABY è il ritmo, un misto tra il sound americano del momento e la junkanoo music, ritmo jamaicano molto particolare e poco utilizzato nel giro della musica da discoteca. La cosa che sbalordisce tutti è la capacità del duo nel catturare uno stile ed uno spirito legato a doppio filo alla musica nera, riuscendo però ogni volta a metterci qualcosa di personale. Il loro 33 giri si chiama DO YOU WANNA GO PARTY e il singolo di fama mondiale è PLEASE DON’T GO che è un brano lento ma adattissimo anche per le discoteche grazie al suo incedere suadente con cui naturalmente diventa un apripista istantaneo. La canzone avrà l’onore di diverse cover tra cui una nel 1992, ritmata, di Double You, che fa di nuovo il giro del mondo (la mossa intelligente è stata, nonostante il ritmo ben superiore, il non stravolgere l’arrangiamento originale che era ed è geniale) ed una di Fiorello dal titolo SI’ O NO, nel 1993. (Christian Calabrese)