recensioni dischi
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TACOCAT  "Nvm"
   (2014 )

Bubblegum punk-pop pieno di ritornelli, ma con quella tinta di distorsione che riesce a prendere anche i cuori meno saccarinosi. Lelah Maupin (batteria) ed Eric Randall (chitarra) si conoscono dal liceo, originari di Longview, WA, a due passi da Seattle: la stessa città da cui presero il nome i Green Day per il loro primo singolo di successo. Da lì, i due formano una coppia, si trasferiscono a Seattle, e nella magica città del grunge incontrano Bree McKenna, che squattava nello studio di registrazione della band di allora di Eric, e poi Emily Nokes (voce e tamburello), incontrata al corso di design grafico. Fu un fulmine a ciel sereno, non appena Leah udì Emily cantare sulle note di R.Kelly alla radio. Una scintilla, un tocco di magia, ed erano nati i Tacocat, che si stabilirono nella scena degli house party di Seattle a partire dal 2007. ''NVM'' è il secondo album delle Tacocat, il primo per Hardly Art, la sottoetichetta di Sub Pop, esperta nello scoprire le gemme nascoste della scena indipendente americana. Evan Dando e ''Waterworld'' (sì, il film di Kevin Costner) come numi tutelari, una definizione che sfugge da "Fantascienza Femminista" a "Un po' Kurt e un po' Courtney", sono un perfetto revival, allegro, frizzante, anche triste, ma irriverente degli anni '90, del rock, del sudore, di uno, due, tre si suona. Oh, certo... i Ramones e i Beach Boys non possono mai mancare quando si pensa al surf e al punk mescolati assieme. E non potrete trattenervi da sorridere e battere il piede, quando udirete il nuovo album della vostra nuova band palindroma preferita!