recensioni dischi
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LUST FOR YOUTH  "International"
   (2014 )

Nato come duo male/female formato da Amanda Eriksson e Hannes Norrvide, e sviluppatosi nelle melme post-industrial/goth/electro scandinave (il giro Utmarken, ad esempio), i Lust For Youth sono divenuti, subito dopo le prime prove carbonare (spesso in formato cassetta) e l’esordio lungo ''Solar Flare'', il progetto in solo di Norrvide. L’ingresso prima come collaboratore e poi come membro ufficiale di Loke Rahbek (Croatian Amor, Vår) ha via via spostato l’asse del progetto, mantenendolo sempre sulle coordinate di una synth-wave algida e nordica nel suo essere glaciale, che è però divenuta meno cold e legata ad asperità di natura industrial, meno cupa e notturna. Il percorso iniziato con ''Growing Seeds'', nomen omen, per l'italiana Avant! Records (“Un passo deciso, insomma, che sposta l’asse del progetto in maniera evidente”, si diceva), ha segnato l’approdo su Sacred Bones e un ammorbidimento delle atmosfere, transitate verso un synth-pop prima solo accennato, con il precedente ''Perfect View'' (disco a metà del guado “tra l’oscurità che fu e le mire commerciali che saranno”). Questo ''International'', pubblicato il 10 giugno 2014, sempre su Sacred Bones, sposa definitivamente quest’ultimo immaginario, ammiccando tanto ai New Order quanto ai Cold Cave, passando per O.M.D., i primi Depeche Mode, i Pet Shop Boys e persino gli Human League.