ELECTRIC WIZARD "Time to Die"
(2014 )
Amici miei, ci sono soltanto due tipi di persone in questo mondo: quei prescelti che riconoscono che gli Electric Wizard sono la band heavy rock più pesante, cattiva ed eccitante di tutti i tempi, e coloro che non hanno ancora ricevuto l’illuminazione, o meglio l’''enheavyment''… Ma non temete, perché quelle anime perdute saranno presto salvate, e coloro che sono ciechi avranno il loro terzo occhio finalmente aperto: gli Electric Wizard stanno per tornare con ''Time To Die'', il loro primo album dal 2010. Il loro ottavo disco vedrà la luce il 30 settembre su Spinefarm Records/Universal, e rappresenta il lavoro più pesante da ''Dope Throne'' (2000), il più cattivo da ''Come My Fanatics'' (1997), e il più acido e psichedelico della loro carriera. La coppia di chitarre formata da Jus Oborn e Liz Buckingham è qui accompagnata dal batterista originario Mark Greening, tornato temporaneamente alla corte dello Stregone Elettrico. “Il nostro rapporto è tuttora instabile, e può andare a rotoli da un momento all’altro, quindi le sessioni di registrazione hanno colto tutta la negatività, e dato vita a qualcosa di primitivo”, dichiara Oborn. Non appena ci si immerge in 'Time To Die', è chiaro che questa line-up abbia unito tutto ciò che è stato realizzato così bene in passato in un qualcosa di nuovo e devastante. Il disco, che è stato principalmente registrato ai Toe Rag Studios, East London, e terminato allo Skyhammer nello Cheshire da Chris Fielding, si apre e si chiude con il suono di un fiume gorgogliante e un organo. Dopo ventuno anni questi maestri del doom raccolgono finalmente lo scettro che spetta solo alle band inglesi più grandi. Oborn concorda sul fatto che i tempi siano maturi e la loro stella oscura sia in ascesa. Lasciamo che l’''enheavyment'' abbia inizio...