recensioni dischi
   torna all'elenco


UMBERTO TOZZI  "Tozzi"
   (1980 )

E’ al suo quinto album. Dopo GLORIA ecco TOZZI. Otto brani che partono tutti alla pari se si esclude la famosissima STELLA STAI ed un’altra bella canzone sopra la media come FERMATI ALLO STOP. Per questo LP Tozzi ha lavorato insieme a musicisti internazionali come Greg Mathieson (che ha curato anche l'LP di Sorrenti), il chitarrista Lee Riteneur che ha suonato per Neil Young e i Pink Floyd e il mago dei suoni tedesco Ziege Lund, che cura le incisioni di Donna Summer. Tutti quanti lo accompagneranno durante la tournée estiva. Il suo viaggio comincia a Udine il 7 di luglio e termina a Palermo il 20 dello stesso mese. Esce dalla sala di registrazione ed entra negli stadi italiani. Per studiare gli ultimi accorgimenti prima del grande debutto estivo si chiude in sala dalla mattina per cercare suoni particolari da riproporre dal vivo e per studiare gli ultimi accorgimenti insieme ai musicisti. Il disco, che è stato registrato a Monaco di Baviera, si intitola soltanto TOZZI (anche se molti erroneamente lo chiameranno "Poste 80" perchè recava su un lato un annullo postale con quella dicitura) perché l’autore decide di non voler puntare su un'unica canzone (gli altri si chiamavano DONNA AMANTE MIA; E NELL’ARIA...TI AMO; TU e GLORIA) ma sull’intero lavoro. Però la canzone tratta da questo LP che partecipa al FestivalBar, con lui in qualità di ospite, già esiste ed è STELLA STAI. Quindi l’intera equipe operativa sapeva già con certezza quale canzone del disco avrebbe raccolto maggiori consensi. Un disco comunque meno morbido del solito. Otto i brani, quattro per facciata e tutti di durata superiore alla media. GABBIE evoca la storia di un immigrato dal sud al nord, una storia di emarginazione e di morte. DIMMI DI NO è invece il caso di un uomo che non vuol più tornare indietro e cerca di convincere la sua donna a respingerlo anche se lui facesse qualche passo per avvicinarsi ancora. Un giro di basso costante al limite dell’ossessivo in perfetto accordo con le tastiere. FERMATI ALLO STOP è la canzone forse più carina del disco, dove si ritrova il Tozzi prima maniera. Semplicissima e lineare, cambia però portandosi su canoni melodici molto moderni. In questa canzone si può riscoprire un po’ di tanti altri brani del passato e forse è per questo che piace subito al primo ascolto. È un invito a riscoprire valori e cose che possono andare perdute nella vita frenetica di una città. NEMICO ALCOOL tratta invece di un uomo che smette di bere per far contenta la sua ragazza e riprende il vizio non appena lo lascia. LUCI ED OMBRE ha un testo imperniato su un incidente stradale: lei muore e lui cerca il suicidio. Musica a volte incalzante e a volte lenta per poi tornare maestosa, a sottolineare la drammaticità degli eventi. A COSA SERVONO LE MANI non è, come vorrebbe il titolo, un'apologia dell’utilità degli arti superiori, bensì una domanda che ci si potrebbe fare quando le cose non vanno come dovrebbero andare. Parte lentamente con solo un pianoforte per poi crescere, sottolineata da una chitarra ritmica sempre presente. CALMA è la storia normale di una vita a due, delle cose di ogni giorno. In questa canzone Tozzi dimostra come sia duttile vocalmente. STELLA STAI comincia con un riff di chitarre scatenate ed è sorprendente per la parte musicale ricca e curata nei minimi particolari. Forse le parole sono meno importanti della musica, usate come riempitivo di una melodia molto agitata e tesa. Un grandissimo successo a 45 giri per un autore che in tre anni è riuscito a vendere 23 milioni di dischi nel mondo. Solo dei singoli TI AMO, TU e GLORIA ha venduto rispettivamente otto, sei e ancora otto milioni di copie. (Christian Calabrese)