recensioni dischi
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IO?DRAMA  "Non resta che perdersi"
   (2014 )

Dopo 4 anni di silenzio (intervallati solo dall'EP ''Mortepolitana''), tornano i milanesi Io?Drama, in assoluto una delle band più promettenti del panorama tricolore. In questi 10 anni di vita (l'Ep d'esordio ''Demo IO?'' risale infatti al 2004), il gruppo di Fabrizio Pollio ha fatto letteralmente gridare al miracolo, in virtù di due album (''Nient'altro che madrigali'' del 2007 e ''Da consumarsi entro la fine'' del 2010) che, oltre a convincere pubblico ed addetti ai lavori, spingevano autentiche masse di fans ai loro live. E' infatti questo, in definitiva, l'aspetto principale dell'ensemble meneghino, che fin dall'esordio si distingue per concerti che, qualunque sia il contesto (su Youtube potrete scovarne uno acustico nei corridoi della metropolitana...), rappresentano la loro vera dimensione, il loro vero modo d'essere: il live è, senz'ombra di dubbio, il loro vero territorio. Se nella precedente uscita la produzione artistica era curata dal noto Paolo Mauri (già al lavoro con Afterhours, Prozac+, La Crus...), stavolta gli Io?Drama sparano ancora più in alto, assoldando Nicolò Fragile, pianista, compositore ed arrangiatore che ha firmato lavori per Vasco Rossi (con lui ha lavorato a 3 diversi dischi di Irene Grandi), Mina (anche con lei 3 album), Eros Ramazzotti (sua la direzione musicale nel disco ''Stile Libero'') e tanti altri. Siamo quindi davanti ad un cambio di rotta epocale per il gruppo di Fabrizio Pollio? Forse, alla luce di questa nuova collaborazione, la band milanese intende virare verso lidi più commerciali e facili? Tranquillizzatevi, niente di tutto questo. Queste nuove 12 canzoni hanno la stessa rabbia, lo stesso ''tiro'', la stessa smaccata, giocosa e gioiosa provocatorietà delle precedenti prove. L'originalità della band è assolutamente intatta, anzi, se possibile, esce da questa nuova prova ancor più rafforzata ed eccentrica. La join venture, la sintonia tra la forte presenza del cantante Fabrizio Pollio ed il rimarchevole suono del violino di Vito Gatto è confermata ed impreziosita in queste nuove composizioni, partendo dal primo, irresistibile singolo ''Vergani Marelli'' (via di Milano che diviene rappresentazione dell'indifferenza che si respira nelle grandi città), continuando con il sontuoso incipit di ''Babele'' (testo intelligente e melodia trascinante), per poi farsi ammaliare dalle aggressive note del violino di ''A piedi scalzi'', e chiudere con la poesia assoluta di ''Chiedilo alla cenere''. Non so se l'avete capito, ma adoriamo gli Io?Drama. L'originalità e l'intelligenza della loro proposta rasenta la prefezione. Adesso, però, è giunta decisamente l'ora che tutti se ne accorgano. Tutti. Nessuno escluso. (Andrea Rossi)